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Regole

10 Giugno 2019 by Manuela Brancatisano

10 giugno 2019

La convivenza comune ha bisogno di regole. E’ una cosa talmente ovvia che spesso ce ne dimentichiamo.

O, meglio, ci dimentichiamo che le regole valgono anche per noi e non solo per gli altri. E spesso siamo rigidissimi verso i comportamenti trasgressivi degli altri e molto più tolleranti verso i nostri. D’altronde, se ci pensiamo bene, la nostra vita si trova ad affrontare in ogni ambito leggi e leggine, regole e regolamenti che rischiano di intralciare non poco quella pacifica convivenza che, invece, dovrebbero favorire. E però anche la mancanza di leggi e regole può influire sulla qualità della vita comune, rendendola uguale al far west, dove il più forte o il più prepotente o il più furbo o il più insensibile hanno sempre ragione.

Ecco la necessità di leggi e regole sagge, chiare e facilmente applicabili. Quando un ente e un’Istituzione promulgano leggi e regolamenti dovrebbero anche chiedersi se siano realmente in grado di farle rispettare. La miglior legislazione del mondo resterebbe lettera morta se lo Stato o chi per esso non avesse la capacità di realizzarla e di farla rispettare. Anzi, le regole disattese e inapplicate sono altamente diseducative, perchè generano l’idea che, alla fine, nemmeno chi le ha fatte le ritiene buone. Infatti non le fa rispettare.

Ecco perchè ogni ente, pubblico o privato, che si trovi a legiferare, deve assolutamente tenere in considerazione non solo gli ideali che lo ispirano, ma anche la reale possibilità di applicazione delle regole. Se quest’ultima non c’è allora sarebbe meglio tacere e rinviare ad altro tempo quella legge, che rischia solo di generare irrisione e sfiducia anche in chi la ritenesse giusta in linea di principio.

Purtroppo qualcuno crede che sia sufficiente moltiplicare le regole per avere ottimi risultati sul piano della buona convivenza e del benessere individuale e non ci si rende conto che ormai le persone non si spaventano di certo davanti a un cartello di divieto che commina sanzioni ed eviterebbero quel comportamento solo se accanto al cartello ci fosse un addetto in carne ed ossa , deciso a far rispettare quella regola.

Oggi, purtroppo, chi ha conservato un po’ di senso civico passa per lo stravagante o lo stupido di turno. E applicare le regole della buona convivenza è un lusso che pochi si permettono, sognatori o poveri illusi, che ancora credono alle grandissime capacità di bene insite nel cuore umano.

don Roberto

Posted in: Riflessioni Tag: don roberto pandofli, parrocchia grandate, regole

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