20 settembre 2021
Una virtù che sembra essere passata di moda è quella dell’equilibrio. Abbondano gli esempi di persone che eccedono.
Si eccede nelle parole e nei silenzi, nell’ira e nella calma, nel digiunare e nel mangiare. L’eccesso rende sbagliate persino le virtù. Anzi, a pensarci bene, si potrebbe dire che non esistono caratteristiche buone o cattive in sè, perchè tutto dipende dal dosaggio, esattamente come per il sale nei cibi.
Qualche volta può addirittura venire il sospetto che, dietro ad una massiccia manifestazione di virtù, non ci sia altro che lo spropositato narcisismo di chi la esibisce o la fragilità mentale di chi la pratica. D’altronde i meandri della psiche umana sono spesso sconosciuti alla persona stessa. Sarebbe importante, quindi, un continuo esercizio di equilibrio, riscoprendo la moderazione come elemento fondamentale del nostro vivere.
Essere “moderatamente” arrabbiati ogni tanto è giusto e fa bene a noi e agli altri e così essere “moderatamente” allegri, tanto per fare due esempi molto comuni nell’esistenza di ciascuno. La nostra umanità non è astratta, non è staccata dalle emozioni e dalle sensazioni, psichiche e fisiche e lasciarsene dominare totalmente o sforzarsi di eliminarle completamente sono i due eccessi che ci rendono disumani. Credo che il modello a cui guardare non debba consistere in un essere umano teorico, che non esiste nella realtà e quindi irraggiungibile.
Il modello è ancora Gesù, che riesce a coniugare in sè ciò che è tipicamente umano con uno slancio divino. Forse riusciremmo a vivere davvero meglio ciò che siamo e come siamo se guardassimo a Gesù. E del nostro star bene si avvantaggerebbero anche tutte le persone che hanno a che fare con noi, a partire da chi ci vive accanto. Siamo un impasto di tanti ingredienti e solo un dosaggio equilibrato ci permette di diventare “gustosi” per noi stessi e per gli altri.
don Roberto