Il giorno 27 gennaio 2023 alle ore 21:00 in oratorio si è riunito il Consiglio Pastorale per discutere quanto segue:
- lettura e considerazioni libro Testimoni di Misericordia
- varie ed eventuali
Presiede l’incontro Don Roberto che apre l’incontro con la preghiera alla Madonna dedicata in particolar modo al post-cresima.
Consiglieri presenti:
Anna Ascione, Rita Beretta, Emanuela Lucca, Federica Paracchini, Elisabetta Pirovano, Luciana Tedesco, Anna Besio, Giuseppe Principato, Anna Salvadè, Andrea Trombetta.
Consiglieri assenti:
Concetta Cannataro, Sabrina Calabrese, Camilla Corti, Alessandra Venditto
Lettura e considerazioni libro Testimoni di Misericordia
don Roberto: lasciamo a Rita Beretta madre sinodale una breve introduzione sul lavoro svolto in commissione del Sinodo.
Rita Beretta: un conto è il cammino fatto prima, è stata una bellissima esperienza sinodale, fatta di sensazioni di una Chiesa che cammina insieme, siamo partiti dalle risposte pervenute suddividendole per settore e argomenti per evidenziare gli interventi necessari per la Diocesi, inserendole tutte. È stato un lavoro lungo di lettura, comprensione, riflessione. Durante il COVID mi è stato chiesto di fare parte del gruppo di A C; sono rimasta con loro per poco tempo perchè non condividevo il loro modo di rapportarsi, mi sembrava avessero la presunzione che solo il loro fossero il punto di forza della Chiesa. Poi c’è stata la seconda fase con la votazione delle singole proposizioni che erano state rielaborate a sintesi del lavoro svolto. Il loro linguaggio era diventato un po’ troppo tecnico. Dopo le varie votazioni il risultato è stato consegnato al vescovo affinché stendesse il libro sinodale. Durante la presentazione dello stesso il vescovo ha consigliato di leggere nelle parrocchie i 4 testi fondamentali del Concilio Vaticano II.
Giuseppe Principato: dalla lettura è emersa una Chiesa in cammino con una particolare attenzione alla misericordia e un invito a vivere la memoria dei Santi, i Martiri e Pastori della nostra diocesi.
Anna Ascione: bello il riferimento ai martiri, mi ha colpito in particolare Giulio Rocca e credo sia importante farli conoscere ai nostri ragazzi perché sono una presenza molto umile e vicino a noi.
Rita Beretta: si infatti è un modo per avvicinarli e osservare i passi della santità.
Luciana Tedesco: lasciarci trasformare dallo Spirito Santo e dare particolare attenzione alla Misericordia, perché Dio ha bisogno di noi. Perché noi dobbiamo fare memoria dei nostri peccati per trasformarci. Farci annunciatori solo di cose belle che troviamo nel messaggio evangelico da trasmettere ai giovani perché purtroppo gli adulti hanno mancato in questo ruolo nella società che invece hanno presentato un Dio diverso da quello che realmente è.
Rita Beretta: è vero. L’ho noto a catechismo, non mi era mai capitato in tutti i miei anni di insegnamento del catechismo vedere che i bambini non sanno nemmeno le preghiere di base, il segno della croce.
Anna Besio: dalla separazione dell’influenza civile (laica) da quella della Chiesa, stiamo assistendo al fenomeno della non centralità del messaggio evangelico nella società e la Chiesa ha perso così la sua autorevolezza. Nel linguaggio teologico moderno, si definisce secolarizzazione. Passa quindi l’effimera convinzione che eliminando Dio, si dà libertà a se stessi. Anche per questo il Vescovo ci esorta ad aver maggior coraggio nel manifestare la nostra Fede, cosa che noi adulti per vari motivi, non abbiamo saputo fare con sufficiente convinzione.
Rita Beretta: sono d’accordo ma la Chiesa non ha perso autorevolezza ma si è lasciata andare troppo pur di accogliere, invece l’essere cristiano significa avere anche dei valori e dei doveri a cui non si può scendere a patti pur di accogliere.
Luciana Tedesco: però il Vescovo ci chiede di rendere il messaggio di Cristo più vicino all’uomo contemporaneo, attingendo al Vangelo, per essere testimoni e missionari credibili.
Andrea Trombetta: il vescovo li ha inseriti per approfondire i santi che sono luce nella nostra strada e sul nostro territorio facendo la differenza concreta. Solo l’approfondimento della nostra fede si può lasciarsi plasmare e creare qualcosa. Il cristianesimo non deve essere piatto, ma bisogna continuare a rinnovare la propria fede. Io ho riflettuto anche sulla politica e interpretare il perché ci sia stato un allontanamento della Chiesa dalla politica. Questo ha portato a una assenza totale di persone cristiane che potessero dire la propria anche contro scelte dettate dalla lobby.
Emanuela Lucca: la lettura della prima parte come per gli altri mi ha fatto molto riflettere e la memoria del passato è importante per conoscere meglio e sentire la chiamata di Dio.
Anna Salvadè: mi è piaciuta la metafora della staffetta sportiva paragonata alla nostra collettività in corsa verso Dio.
Emanuela Lucca: si è bisogna però essere capaci di passare il testimone.
Federica Paracchini: è stato una lettura scorrevole e coinvolgente. Ho sottolineato alcune delle parti secondo me interessanti. In primis anche a me ha colpito l’immagine della staffetta per far comprendere l’importanza di fare squadra, base in cui tutti siamo fondamentali per poter raggiungere lo stesso obiettivo. In cui ci vuole impegno da parte di tutti perchè nessuno è protagonista solitario. Dobbiamo essere testimoni di Misericordia per la corsa verso il Vangelo, con uno sguardo rivolto avanti e non indietro, ed è per questo che Gesù ci esorta ad andare dietro a lui e non davanti. Come per gli altri mi è piaciuto conoscere le santità presenti sul nostro territorio e l’invito a non aver paura della santità con una esortazione di Papa Francesco.
Mi ha colpito il fatto che indichi il documento finale del Sinodo povero di scelte profetiche ma con prospettive interessanti. Ma di non fermarsi nel cammino ma di imparare da ogni esperienza.
Il peccato di lasciare credere che Dio possa essere un ostacolo alla nostra libertà. Eppure Dio si è mostrato con un volto d’amore. Mi è piaciuto inoltre la richiesta di essere insieme creativi ed audaci. Memoria e gratitudine per i doni che abbiamo ricevuto ci consentono di non dimenticare le nostre radici.
Elisabetta Pirovano: credevo di trovare qualcosa di concreto per come affrontare e mettere in pratica il Sinodo invece secondo me si libera di tanti suoi pensieri personali. Pensavo ci fosse più attenzione verso il lavoro e il tempo che le persone delle diverse parrocchie hanno donato e dedicato a questo progetto.
Rita Beretta: nella terza parte troverai questa parte concreta, invece il primo capitolo era un cappello introduttivo voluto e che lui ci ha spiegato durante la restituzione.
Don Roberto: raccolgono e l’esortazione apostolica è del Papa e lo prendono dal Sinodo e decidono se farlo diventare operativo. A me è piaciuto molto il passo della memoria.
Elisabetta Pirovano: ma la memoria è soggettiva…
Don Roberto: certamente, è quello che dobbiamo fare noi perché noi siamo frutto della nostra storia e abbiamo un patrimonio di fede. Perché i problemi che noi viviamo hanno la loro origine nel passato. La fede della mia nonna era diversa da quella d’oggi. Noi siamo un seme. Dobbiamo avere un’apertura di mente e non continuare a pensare al passato.
Varie ed eventuali
SANTUARIO
Don Roberto: vi comunico in anteprima che il vescovo mi ha comunicato che il nostro Santuario diventerà il luogo di celebrazione della messa in latino da parte di don Gianluigi Braga. Ho chiesto però che venga fatto uno scritto ufficiale per evitare qualsiasi discussione. La messa verrà celebrata solo ed esclusivamente da don Braga e sarà con il rito di Giovanni XXIII con il suo messale del 1963, parecchi frequentano questa messa il vescovo parla di 80-120 persone a settimana.
La messa in latino era stata voluta da Papa Benedetto XVI per tenere vicini alla Chiesa due gruppi importanti in Germania e Francia che altrimenti si sarebbero allontanati. Aveva dato 10 anni di tempo ai vari vescovi per trovare una Chiesa che non fosse parrocchiale per la relativa celebrazione e verificare la fattibilità. Per la nostra comunità si tratta di una cosa molto bella, la frequenza sarà settimanale in giorno da stabilirsi. Potrebbe essere il giovedì.
Andrea Trombetta: bisogna pensare di valorizzarla di più.
Don Roberto: poco tempo fa sono stato contattato da una guida che accompagnava un gruppo di filippini voleva che celebrassi una messa domenica mattina alle 8.00 al Santuario, solo che non è stato fattibile. Bisognerebbe preparare delle persone che facciano da guida perché è un richiamo territoriale di grande importanza.
QUARESIMA
Don Roberto: in quaresima il mercoledì mattina dopo la messa terrò la catechesi su Concilio Vaticano II, darò un libretto da seguire e alla sera invece concluderemo gli atti degli Apostoli. L’anno prossimo fare il contrario. È un modo per consentire in diverse fasce di orario di poter seguire una formazione.
Giuseppe Principato: 30 anni fa andavo una volta si o una volta no a messa, poi don Alfonso mi ha coinvolto e ho iniziato a frequentare di più e a formarmi poco alla volta.
Il prossimo incontro è stato spostato da mercoledì 8 marzo a lunedì 13 marzo alle ore 21:00 in Oratorio.
Alle 22:15 esauriti gli argomenti, la riunione viene conclusa con una preghiera.