XXVII Domenica del Tempo Ordinario

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 17,5-10.

In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore:
«Aumenta la nostra fede!». Il Signore rispose: «Se aveste fede quanto un granellino di senapa, potreste dire a questo gelso: Sii sradicato e trapiantato nel mare, ed esso vi ascolterebbe».
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà quando rientra dal campo: Vieni subito e mettiti a tavola?
Non gli dirà piuttosto: Preparami da mangiare, rimboccati la veste e servimi, finché io abbia mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai anche tu?
Si riterrà obbligato verso il suo servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare».

 

“Il giusto vivrà per la fede” (1 lettura di oggi)
“Abramo ebbe fede in Dio e gli fu computato come giustizia” (Gal 3,6-9)
Nella lettera agli ebrei troviamo al capitolo 11:
“La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono
Per fede Abramo, chiamato da Dio, obbedì partendo ….
Per fede soggiornò nella terra promessa come in una regione straniera….
Per fede anche Sara, sebbene fuori dell’età, ricevette la possibilità di diventare madre…
Nella fede morirono tutti costoro”

Tutti i personaggi della Bibbia, quindi antico e nuovo testamento, hanno dovuto fare un bello e
tortuoso cammino per fidarsi di Dio. Tutti erano convinti di fidarsi fin dall’inizio ma le storie di vita
hanno rivleato il contrario.
Sara quando vede che non arriva il figlio, si accorda con Abramo per averlo con la serva Agar,
tutto il popolo di Israele, giurando fedeltà assoluta, appena le cose si mettono male si costruisce
un vitello da adorare, Pietro dopo aver detto a Gesù “darò la vita per te”, non vuole che Gesù sia
ucciso e si sente dire dallo stesso Maestro: “stai dietro di me satana, che non pensi secondo Dio”.
Lo scandalo dell’ ”aver fede” sta principalmente nel fatto che Dio non fa quello che vogliamo noi,
quindi sembra che sia cattivo o che ci vuole punire! Dalle cose più piccole, una promozione, una
vincita, un esame scolastico riuscito, alle cose più grandi, guarire da una malattia, salvarsi dalla
guerra, non morire adesso….
E non è che a forza di preghiere, novene, comunioni lo convinciamo a cambiare idea….
E’ necessario stargli dietro per capire come agisce. Non ha paura né del male né della morte
perché sono forze più piccole di lui. Egli stesso le ha subite ed è risorto. Spesso vuole far fare
questo cammino anche a noi affinché non abbiamo più paura e diventiamo consapevoli che dietro
tutto c’è Lui che sostiene.
Un granello di senapa di fede per sradicare un gelso e trapiantarlo nel mare o per spostare le
montagne… poca pochissima fiducia ci vuole per farsi cogliere dalla novità di Dio, per sradicare il
nostro immobilismo, tanto desiderio di un’altra vita per spostare il nostro asse…

Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate