Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 6,1-6.
Venuto il sabato, incominciò a insegnare nella sinagoga. E molti ascoltandolo rimanevano stupiti e dicevano: «Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?
Non è costui il carpentiere, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle non stanno qui da noi?». E si scandalizzavano di lui.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato che nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».
E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì.
E si meravigliava della loro incredulità. Gesù andava attorno per i villaggi, insegnando.
La settimana scorsa il vangelo di Marco ci aveva raccontato due episodi di fede molto forte
nei confronti di Gesù: Giairo che lo cerca affinché salvi la sua figlioletta e l’emorroissa che
tocca “solo” il mantello certa di essere guarita!
Oggi invece leggiamo di Gesù rifiutato proprio dai suoi famigliari! Tutti sanno chi è : il figlio
del carpentiere! Conoscono Giuseppe e Maria e tutto il parentado: impossibile che faccia il
profeta pieno di sapienza e tanto meno miracoli! E’ solo il figlio del carpentiere!!
Infatti, il Vangelo, ci dice che Gesù, per la loro incredulità, non potè fare prodigi…invece
nel passo precedente nelle stesse ore ne ha salvati da morte ben due!!!!
La fede è il superamento dello scandalo!
“non bastò all’ammalata d’esser guarita, ma le fu necessario incontrare lo sguardo di
Gesù, che la cercava e dal quale le veniva la salvezza, e così scoprire il Signore in ciò che
le accadeva. La scoperta di tale presenza diviene però più difficile quando, al posto di un
fatto eccezionale, ci troviamo dinanzi agli avvenimenti quotidiani. Gli uomini cercano
sempre segni nel cielo e sulla terra, ma non sono in grado di rilevare i semplici segni
quotidiani, di dare ad essi un significato (…) per questo Gesù non viene riconosciuto a
Nazaret , ove la sua vita non esce dal quotidiano. Il luogo della sofferenza e delle
monotonie nn viene riconosciuto come luogo della presenza di Dio. Eppure Nazaret, la
filigrana ordinaria della vita, è la zona decisiva dell’accettazione o del rifiuto di Cristo anche
per noi” 1
Fernando Armellini, sacerdote dehoniano biblista
https://www.youtube.com/watch?v=sbclKNpTAaQ&t=44s
1 Una comunità legge il Vangelo di Marco, EDB, 1999, 181ss
Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate