Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,23-29.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore.
Avete udito che vi ho detto: Vado e tornerò a voi; se mi amaste, vi rallegrereste che io vado dal Padre, perché il Padre è più grande di me.
Ve l’ho detto adesso, prima che avvenga, perché quando avverrà, voi crediate.
La prima lettura ci porta al cuore del libro degli Atti degli Apostoli.
E’ tematizzata la continuità del cristianesimo, ma anche la sua novità. Il primo Concilio di
Gerusalemme discute e risolve il problema dell’osservanza della legge mosaica e della
circoncisione come discriminanti per la salvezza. Sono necessarie o basta la fede? La risposta
di Pietro, al cap.10, è chiara: i pagani non sono tenuti a diventare giudei per essere eredi della
promessa di Abramo. Che i giudei-cristiani osservino la Legge, non fa problema. Che i pagani
approdati al cristianesimo non osservassero la Legge faceva problema anche a Pietro, ma Dio
l’ha persuaso del contrario nell’incontro con Cornelio.
La novità portata dalla croce di Cristo è il crollo del muro di separazione tra giudei e pagani.
Senza o con la legge, giudei e pagani, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, ma
sono stati tutti giustificati gratuitamente per la sua grazia, in virtù della redenzione
realizzata da Cristo Gesù. Per questo Paolo scrive: ”Il giusto vivrà mediante la fede”. 1
Il libro dell’Apocalisse continua la descrizione fantastica, grandiosa e gloriosa della città di
Dio. Quello che vedremo dopo la nostra morte non lo sappiamo. Sicuramente ci sarà il Signore
Gesù, risorto ed immortale: l’Agnello dà luce, illumina a tutte le vite. Nel tempo che intercorre
tra Pasqua e Pentecoste la liturgia sottolinea la presenza dell’Agnello tra i credenti.
Le parole di Gesù nel Vangelo sono difficili da spiegare, perché semplici come l’acqua e il pane:
le conosce chi ne gusta. Esse riferiscono ciò che costituisce ogni relazione positiva tra le
persone: amare e osservare la parola, dimorare con/presso/in e vedere, vivere conoscere,
manifestare e dire, ricordare e insegnare, pace e gioia. I termini sono collegati tra di loro.
Infatti chi ama osserva la parola dell’amato, dimora con/presso/in lui; quindi lo vede, vive di lui
e lo conosce. La parola che lo manifesta, insegnata e ricordata, è per lui fonte di pace e di
gioia.
Quando Gesù era presso di noi della carne, ci ha ripetuto in continuazione “queste cose” con
opere e parole. Tutta la sua esistenza è stata un’esegesi, un racconto del Padre per noi. 2
1 S. Fausti, Atti degli Apostoli, EDB, 2014, 171 ss, vol. II°
2 S. Fausti, Una comunità legge il Vangelo di Giovanni, EDB, 2004, 45ss
Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate