Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 13,31-33a.34-35
Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo glorificherà subito.
Figlioli, ancora per poco sono con voi; voi mi cercherete, ma come ho gia detto ai Giudei, lo dico ora anche a voi: dove vado io voi non potete venire.
Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri».
“Come io vi ho amati così voi amatevi gli uni gli altri, da questo conosceranno che siete miei discepoli”
Questa frase è il nocciolo di tutto il Vangelo e la descrizione della vita di Gesù, con quale orizzonte l’ha vissuta.
“Fra il tradimento di giuda e il rinnegamento di Pietro gli altri vangeli pongono l’istituzione dell’eucaristia; Giovanni vi incastona il comando dell’amore. Mostra così come la cena del Signore non sia un semplice rito, ma quell’amore concreto con il quale eglia ha amato Giuda e Pietro, e chiunque in loro si riconosca. (..) il tradimento e il rinnegamento rivelano l’assolutezza del suo amore, che liberamnte si consegna a chi tradisce e rinnega. Le ombre evidenziano per contrasto la luce. (…)
Sacrificare la vita per Dio è l’apice della generosià dell’uomo, punto più alto di ogni religiosità. Ma è una religiosità perversa, di chi vuole occupare il posto di Dio. Nel vangelo c’è il capovolgimento: è Dio che si sacrifica per l’uomo e non l’uomo per Dio.(…)
Nel suo rinnegamento Pietro capirà che il Signore lo ama gratuitamente. L’amore non è oggetto di merito: o è gratuito o non è amore. Meritare l’amore è il terribile peccato del giusto, nega l’essenza di Dio, che è amore. Pietro, perdonato nel suo peccato, conoscerà chi è il signore e sperimenterà che eterna è la sua misericordia. La coscienza del suo peccato contertirà Pietro dalla legge al Vangelo e lo renderà capace di pascere i fratelliconfermandoli nella fede. La fede infatti è credere alla fedeltà di Dio. Pietro la conoscerà grazie all’esperienza del rinnegamento. Se non avesse rinnegato, avrebbe sempre potuto pensare ch il Signore lo amava perché lo meritava.”1
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