Solennità di Tutti i Santi

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Matteo 5,1-12a.

In quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sulla montagna e, messosi a sedere, gli si avvicinarono i suoi discepoli.
Prendendo allora la parola, li ammaestrava dicendo:
«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati gli afflitti, perché saranno consolati.
Beati i miti, perché erediteranno la terra.
Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati.
Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia.
Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio.
Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio.
Beati i perseguitati per causa della giustizia, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

Una rappresentazione antica mostra una folla che si saluta, abbracciandosi in un clima di
diffusa gioia: è la festa di tutti i Santi.
Mi è sempre piaciuta perché posso pensare che nell’aldilà sia così: tutti ci saluteremo,
contenti di essere insieme perché sarà sparito ogni attrito: nell’amore del Signore ci
vedremo tutti dal nostro lato buono.
Santo, dal latino sanctus, participio passato di sancīre, sancire -un patto-, in quanto chi lo
recede incorrerebbe a sanzione, proteggere con sanzione, ma anche stabilire per legge e
quindi, nell’accezione originaria, ciò che è inviolabile, cioè sacro, in quanto protetto da una
sanzione.
Letta la definizione dal vocabolario, mi chiedo: chi nel recedere dalla nostra santità,
sarebbe punito? Colui che ci protegge, risponderei. Ma Dio che ci protegge, ci
abbandonerebbe mai? No di certo.
E’ lui che ci fa sacri, protetti, santi. “ Carissimi, noi fin d’ora siamo figli di Dio, ma ciò che
saremo non è stato ancora rivelato” (1Gv)
La liturgia di questa festa sottolinea però la santità nell’aldiqua! Anche il Vangelo parla di
folle presenti davanti al Signore Gesù! Lo ascoltano mentre elenca tutte le situazioni
evangeliche di beatitudine. Sono situazioni che vorremmo scansare e quando ci toccano
malediciamo il cielo e la terra per la cattiva sorte.
Chi vive quelle situazioni, credente o no, battezzato o no, ricalca l’orientamento del cuore
di Dio. Gesù, Dio incarnato, ha vissuto alla luce delle beatitudini e non c’è voluto molto
tempo a capire che stava rischiando grosso. L’essere misericordiosi, piangere, avere fame
di pace e giustizia, essere trasparenti, accettare di subire il male per gli ideali in cui si
crede … tanti sono gli esempi sotto i nostri occhi, oggi, oggi … non ieri! Da che parte
stiamo?

Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate