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Solennità di Pentecoste – Anno B

20 Maggio 2018 by Manuela Brancatisano

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 15,26-27.16,12-15. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza;
e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà».

 

Con la solennità di pentecoste il tempo di pasqua si compie, giunge alla sua pienezza.
Nasce la Chiesa, il Corpo di Cristo, il popolo della nuova alleanza, la nuova dimora dello Spirito Santo, chiamata
a proclamare le meraviglie di Dio che manda sempre il suo Spirito a rinnovare tutta la terra.
Con il dono dello Spirito Santo l’amore di Dio si riversa sull’intera creazione, scendendo nel profondo del cuore
di ogni persona per comunicare vita e bellezza. Con il dono dello Spirito Santo si compie la promessa fatta da
Gesù nel cenacolo: “io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre…
Non vi lascerò orfani: verrò da voi.” (Gv. 14, 26-18).
Come vento gagliardo lo Spirito riempie tutta la casa, in cui gli apostoli si trovano radunati insieme a Maria, e
tutti i presenti.
Come fuoco teofanico lo Spirito assume l’aspetto di lingue di fuoco che si posano su ciascuno, comunicando il
potere di una parola viva ed efficace, comprensibile a tutti.
Un fuoco che scende nei cuori per infiammarli e purificarli. Un fuoco che alleggerisce il cuore e brucia le
passioni che perdono la loro forza. Un fuoco che rende il cuore malleabile, obbediente e nutre e aumenta la
carità.
La missione di mostrare il Dio-con-noi, da un ristretto numero di persone, in un luogo delimitato, assume
dimensioni sconfinate, “ogni nazione che è sotto il cielo” è oggetto del dono dello Spirito Santo. Il dono della
Parola, primo carisma dello Spirito, è infatti finalizzato alla lode del Padre e all’annuncio, perché tutti, per la
testimonianza degli apostoli possono aprirsi alla fede e rendere gloria a Dio. La parola ora comprensibile a tutti
ricrea l’unità linguistica che era stata distrutta da Babele (Gn 11,1-9).
Una seconda creazione, un’inondazione di grazia che spezza ogni barriera fra cielo e terra, ecco il dono dello
Spirito Santo, i cuori sono trasformati, noi siamo resi capaci di intuire, seguire e testimoniare.
Tutti noi che abbiamo ricevuto la vita nuova nello Spirito, mediante il battesimo, siamo chiamati a camminare
concretamente secondo lo Spirito, che guida, illumina e rafforza i nostri passi. Invochiamo lo Spirito Santo,
perché si rinnovi e si diffonda ancora oggi il suo dono, la sua presenza.
Dio ha messo nel cuore dell’uomo il desiderio di vivere una vita piena, una vita vera, ma c’è un’altra forza che
abita i nostri cuori, Paolo la chiama “carne” cioè la fragilità, la debolezza, la nostra insufficienza di creature, la
nostra tendenza al male che ci rende schiavi di noi stessi, della falsa idea di noi stessi e di ciò che è bene per
noi. Noi però possiamo vincere il mondo che è dentro di noi, la salvezza è possibile perché lo Spirito Santo ha
diffuso l’amore di Dio nei nostri cuori.
Lo Spirito ci libera da questa tirannide, ma non senza la nostra collaborazione: lasciandoci immergere nello
Spirito le nostre “opere”, ciò che proviene dalla carne, possono diventare “frutto”, proveniente dallo Spirito
stesso. È un frutto che si manifesta come amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà,
mitezza, dominio di sé. (Gal.5,22)
Diamo una mano allo Spirito Santo, così in noi non parleranno più l’orgoglio ferito, le prese di posizione, la
paura di quello o di questo.
Siamo stati profondamente uniti al mistero pasquale, la nostra carne è stata crocifissa insieme a quella di
Cristo per vivere con Cristo da risorti, animati e guidati dallo Spirito. Come ha fatto con i primi discepoli, lo
Spirito conforta anche noi nell’intimo e ci conferma nella verità così come ci è stato insegnato. Lo Spirito
insegnerà anche a noi a poco a poco “molte cose” fino alla verità tutta intera (Gv. 15,12), facendosi nostra
guida nel cammino.
È lo Spirito che toglie il buio dell’ignoranza, l’oscurità di una coscienza erronea. È lo Spirito che dà forza e
vigore nel combattimento spirituale.
Vieni Spirito Santo manda a noi dal cielo un raggio della tua luce. Sì, invochiamo lo Spirito e lasciamolo opera
con potenza in noi, poiché siamo di Cristo!

Monache Benedettine Monastero SS. Salvatore Grandate

Posted in: Vangelo Tag: monache bendettine grandate, pentecoste

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