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Solennità di Cristo Re

26 Novembre 2018 by Manuela Brancatisano

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 18,33b-37.

Pilato allora rientrò nel pretorio, fece chiamare Gesù e gli disse: «Tu sei il re dei Giudei?».
Gesù rispose: «Dici questo da te oppure altri te l’hanno detto sul mio conto?».
Pilato rispose: «Sono io forse Giudeo? La tua gente e i sommi sacerdoti ti hanno consegnato a me; che cosa hai fatto?».
Rispose Gesù: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù».
Allora Pilato gli disse: «Dunque tu sei re?». Rispose Gesù: «Tu lo dici; io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per rendere testimonianza alla verità. Chiunque è dalla verità, ascolta la mia voce».
Traduzione liturgica della Bibbia

 

La solennità della regalità di Cristo fu istituita da papa Pio XI con l’enciclica Quas Primas
dell’11 dicembre 1925. La domanda fu presentata e sostenuta da duecento ordini e
congregazioni religiose, dodici università cattoliche e da petizioni firmate da centinaia di
migliaia di fedeli in tutto il mondo sensibili al dilagare dell’ateismo e all’affermarsi dei regimi
totalitari che pretendevano un’adesione personale assoluta. Le obiezioni mosse all’istituzione
di questa festa riguardarono l’ambito liturgico e politico. Per molti la regalità di Cristo era già
celebrata all’ Epifania, quando Gesù si rivela al mondo attraverso la visita dei Magi, che
rappresentano l’umanità e dal lato politico si giudicava sempre più obsoleta la monarchia, anche
dentro la Chiesa, come forma di governo.
Ma qual’è la regalità di Gesù?
Il Vangelo di Giovanni ci porta all’incontro di Pilato con Gesù, in cui viene messa sul piatto la
verità e la regalità di entrambi gli interlocutori. Pilato, nei versetti precedenti, è interprete di
un “balletto” significativo tra il “dentro” e il “fuori” del pretorio luogo di giudizio esercitato
dal potere vigente. Senza mai prendere posizione, egli passa da Gesù ai capi religiosi per
sapere la verità. Ma cos’è la verità? Lui stesso è una pedina del sistema oppressivo
minacciabile di tradimento “se lo liberi non sei amico di Cesare”. Anche i capi degli ebrei fanno
la loro brutta figura degna di impechement ecclesiastico: “non abbiamo altro re che Cesare”. I
romani li opprimevano e arrivano dire che l’unico re è Cesare.
“La regalità di Gesù è quella del martire: viene unicamente dal conoscere e testimoniare la
verità; a proprie spese, come i profeti. Il martire cristiano non impugna mai le armi per
difendere la (presunta) verità: non è un kamikaze, ma uno che da la vita per i fratelli innanzi
tutto a favore di coloro che lo uccidono per risvegliare in loro la verità dell’amore. Proprio così
ridimensiona ogni potere e gli dà il suo giusto significato, senza sovrapporsi o sopprimerlo.
Questa regalità è analoga al “quarto potere” quello dei mezzi di comunicazione di massa, se
fosse come dovrebbe essere. Quanto è bello quando lo è e quanto è nocivo quando non lo è!
Esso infatti ha il potere stesso della parola: crea o distrugge, risveglia o addormenta la
coscienza. (…)
La Bibbia è da sempre critica nei confronti della regalità. (Gdc 9,8-15; 1Sam 8,1ss). Presso
tutti i popoli il re è l’ideale dell’uomo, l’uomo ideale che ciascuno vorrebbe essere: libero e
potente, che domina su tutti. E’ un dio in terra! Ma Dio vieta che ci facciamo immagini di lui,
perché l’unica sua vera immagine è l’uomo libero. E l’uomo libero è colui che ascolta la parola
del Padre, per vivere da figlio e da fratello. Questa è la verità che ci fa uscire dalla schiavitù.
Volere un re che ci domina, significa rinunciare a Dio, il re che ci fa liberi. L’ambivalenza
dell’idea di re è la stessa di quella di Dio e di uomo. Dio non è un padrone che schiavizza l’uomo,
ma un Padre a servizio della fraternità dei suoi figli; e l’uomo realizzato, simile a lui, è chi fa
altrettanto.” 1

1 S.FAUSTI, Una comunità legge il vangelo di Giovanni, Ancora, 2004, 135 ss.

Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate

Posted in: Vangelo Tag: cristo re, monache benedettine grandate

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