Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 16,12-15.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso.
Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà da sé, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annunzierà le cose future.
Egli mi glorificherà, perché prenderà del mio e ve l’annunzierà.
Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà del mio e ve l’annunzierà».
[Fonte: vangelodelgiorno.org]
Il mistero della Trinità sconvolge il modo di pensare umano e religioso. Da quando si mise in dubbio la divinità del Figlio e dello Spirito Santo rispetto al Padre, la Chiesa si è impegnata a difendere, proclamare e adorare «la Trinità delle persone, l’unità della natura, l’uguaglianza nella maestà divina» (Prefazio). Questa dichiarazione è proclamata nella liturgia almeno dall’VIII secolo, ma fu elaborata ancor prima grazie ai concili dell’antichità. Molti uomini di Dio, lungo la storia, hanno approfondito il mistero per rendere ragione della nostra fede: noi oggi godiamo dei loro sforzi. Ci insegnano che l’unico modo di entrare in questo mistero della fede è partire da Cristo. È Gesù che rassicura i discepoli promettendo lo Spirito Santo che attinge direttamente tutta la verità dal Padre e dal Figlio (Vangelo). Possiamo amare come Gesù perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo (II Lettura). La Trinità fin dal principio volle rendere l’umanità partecipe delle delizie divine (I Lettura) e per l’eternità all’uomo è proposto di essere suo collaboratore.
P. Gianfranco Tinello
[Fonte: la-domenica.it]