I Domenica di Quaresima

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Marco 1,12-15.

Subito dopo lo Spirito lo sospinse nel deserto
e vi rimase quaranta giorni, tentato da satana; stava con le fiere e gli angeli lo servivano.
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù si recò nella Galilea predicando il vangelo di Dio e diceva:
«Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete al vangelo».

 

Con questa domenica c’inoltriamo nel percorso quaresimale, uno dei così detti tempi forti che la
Chiesa ci offre per prepararci alla solennità delle solennità: la S. Pasqua. Seguendo le Letture
proposte in questa e nelle prossime domeniche, come nei giorni feriali e le diverse preghiere che
accompagnano la S. Messa, potremo intraprendere un cammino di conversione e di crescita
spirituale per gustare la gioia dell’incontro col Risorto come le donne e gli apostoli nel giorno della
risurrezione. È il senso vero e profondo di questo tempo liturgico, forse il meno atteso e amato, ma
se vissuto nel gaudio dello Spirito Santo, come dice S. Benedetto nella sua regola, diventa il tempo
propizio per crescere nell’amore e nella conoscenza del Signore che porta gioia, serenità e pace in
noi e attorno a noi. Lasciamoci perciò guidare dalla Sacra Scrittura e dallo Spirito che l’ha ispirata.
Le Letture odierne ci fanno percorrere velocemente la storia della salvezza, storia di Dio con
l’uomo, sua creatura. La 1ª Lettura tratta dal libro della Genesi narra la conclusione della storia di
Noè, il protagonista del ben noto diluvio universale, e qui, dopo essere uscito dall’arca riceve da
Dio la promessa di un’alleanza nuova tra Lui e la discendenza umana e tutta la creazione, sancita
dalla comparsa dell’arcobaleno nel cielo, il segno che Dio non distruggerà più l’uomo e il creato, e
chiaro segnale che Dio s’impegna a salvare. È quindi un messaggio di salvezza, di speranza che ci
viene incontro in questa 1ª domenica di Quaresima, pensiamoci durante la settimana, in questo
periodo ancora di pandemia per ricordarci che Dio già dai tempi antichi promise di salvare
l’umanità e tutta la creazione, anche noi del 2000. Gesù nel vangelo di oggi annuncia chiaramente
che il tempo è compiuto, è giunto al termine, è finito il tempo dell’attesa e il Regno di Dio è vicino
perché la sua opera di salvezza sta per realizzarsi, dobbiamo quindi prepararci convertendoci e
credendo al vangelo. Sono le prime parole con cui Gesù inaugura la sua vita pubblica, dopo il
battesimo ricevuto nel Giordano ed essere stato sospinto dallo Spirito nel deserto dove è rimasto
quaranta giorni tentato da satana, assieme alle fiere che abitano questo luogo inospitale, ma anche
con gli angeli che lo servono. Marco è molto sobrio nel descrivere questo periodo di solitudine e
tentazione vissuto da Gesù prima di iniziare il suo ministero, forse perché sa che noi siamo “esperti”
conoscitori delle tentazioni e non vuol dilungarsi a spiegarcele. Soffermiamoci però meditando su
questo Dio fatto uomo che si ritira e lotta col demonio e quando siamo tentati, richiamiamo alla
mente questi brevi versetti e chiediamo l’aiuto del Signore che ha vissuto la prova prima di noi. È
solo dopo aver lottato col diavolo che Gesù può iniziare il suo ministero e lo fa andando subito
all’essenziale, richiamando ciò che è più necessario all’uomo: la conversione nella fede al Vangelo,
ossia credere alla Parola e ai gesti di Gesù che ci indica la strada del nostro ritorno a Dio da cui ci
allontana il tentatore col peccato. È il cammino quaresimale che ritorna ogni anno per richiamarci a
ricentrare la nostra vita su Dio e il Vangelo perché la nostra conversione dura tutta la vita in quanto
sempre siamo tentati e sempre dobbiamo ritornare al Signore. Prendiamo quindi sul serio l’invito
che Gesù ci rivolge oggi perché come ci ricorda S. Pietro nella sua prima lettera (2ª Lettura) Cristo
è morto per i nostri peccati, per ricondurci a Dio, perciò in questo cammino di conversione non
siamo soli, ma dobbiamo credere in Lui e nel suo Vangelo. S. Pietro richiama anche l’episodio di
Noè salvato dalle acque del diluvio con poche persone, per ricordarci che anche noi siamo salvati
con l’acqua del battesimo che infonde in noi lo Spirito di Dio facendoci suoi figli e toglie il peccato
originale donandoci la capacità di resistere alla tentazione e di ritornare a Dio. Ci dona in pratica la
salvezza che dobbiamo però desiderare e chiedere con fede, in virtù della risurrezione di Cristo ora
nostro avvocato presso Dio Padre dopo aver subito tentazione e morte, e proprio per aprirci il
cammino alla conversione. Non sciupiamo questa occasione che col percorso quaresimale anche la
Liturgia ci ripresenta con forza e aderiamo all’invito di Gesù di convertirci e credere al vangelo,
così conosceremo la salvezza di Dio.

Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate