I Domenica di Quaresima

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 4,1-13.

Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto
dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.
Allora il diavolo gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, dì a questa pietra che diventi pane».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: Non di solo pane vivrà l’uomo».
Il diavolo lo condusse in alto e, mostrandogli in un istante tutti i regni della terra, gli disse:
«Ti darò tutta questa potenza e la gloria di questi regni, perché è stata messa nelle mie mani e io la do a chi voglio.
Se ti prostri dinanzi a me tutto sarà tuo».
Gesù gli rispose: «Sta scritto: Solo al Signore Dio tuo ti prostrerai, lui solo adorerai».
Lo condusse a Gerusalemme, lo pose sul pinnacolo del tempio e gli disse: «Se tu sei Figlio di Dio, buttati giù;
sta scritto infatti: Ai suoi angeli darà ordine per te, perché essi ti custodiscano;
e anche: essi ti sosterranno con le mani, perché il tuo piede non inciampi in una pietra».
Gesù gli rispose: «E’ stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo».
Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.

 

Oggi la Chiesa ci introduce nel cammino quaresimale, segno sacramentale della nostra conversione,
alla tua sequela Gesù, per imparare da te a combattere contro la mentalità mondana, che ci inganna,
ci intontisce e ci rende mediocri, senza impegno e senza gioia; per imparare da te a combattere
contro le nostre inclinazioni egoistiche (ognuno ha la sua: la pigrizia, la lussuria, l’invidia, le gelosie, e
così via); per imparare da te a combattere contro il diavolo, che è il principe del male (cfr. Evangelii
Gaudium 158-159). È un combattimento che in te Gesù abbiamo già vinto: tu hai rotto e vinto il
dominio del nemico su ciascuno di noi. Tu Gesù hai vinto allora, e continui a vincere ogni volta che
nella fede ti ascoltiamo (cfr. S. Fausti, Una comunità legge il vangelo di Luca).
Tu Gesù non ci lasci soli in questa lotta, così come il Padre non ha lasciato solo te. Infatti, tu, pieno di
Spirito Santo, ti sei allontanato dal Giordano e sei stato guidato nello Spirito nel deserto, per
quaranta giorni, tentato dal diavolo (cfr. Lc. 4,1). Così anche noi, ci addentriamo in questo deserto,
“spazio ostile da attraversare per giungere alla terra promessa; tempo lungo ma a termine, tempo
intermedio di un’attesa, di una speranza; cammino faticoso, duro, tra un’uscita da un grembo di
schiavitù e l’ingresso in una terra accogliente” (cfr. Enzo Bianchi Tratto da: "Lessico della vita
interiore. Le parole della spiritualità"). Questo deserto non è altro che il nostro paesaggio interiore
da accettare come luogo di prova e di tentazione nel quale possiamo addentrarci con la fiducia e la
speranza dei figli redenti e resi tali da Te Gesù.
Ma qual è il motivo di tutto questo? La risposta è risuonata in quel “Convertitevi e credete al
Vangelo” che abbiamo sentito il Mercoledì delle Ceneri. Convertiti e fa penitenza: fatti nuovo nel
cuore e nello spirito. Convertirsi vuol dire immedesimarsi, Gesù, nel tuo atteggiamento più intimo
nei confronti del Padre e degli uomini, è lasciarci riconciliare con Lui, con noi stessi e tra di noi (cfr.
Introduzione alla fede, Walter Kasper).
Tu oggi ci insegni che non dobbiamo lasciarci rubare la Parola, perchè “non di solo pane vive l’uomo,
ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio” (cfr. Mt 4,4). La Parola ci è vicina, è sulla nostra bocca
per proclamare la salvezza ed è nel nostro cuore per credere nella tua giustizia e misericordia (cfr.
Rm 10,8). Ci insegni anche a discernere la Parola, ad usarla nella sua verità e a non
strumentalizzarla. Ad ogni tentazione tu hai risposto con un “sta scritto”, ma anche il diavolo ha
usato la Parola, ma non in obbedienza al Padre, anzi per portarti a sfidarlo, a piegarlo a lui. Il diavolo
ha usato la Parola per stravolgerla nel suo contrario e farti dubitare di Dio. Tu Gesù non sei caduto
nella trappola, non ti sei lasciato possedere dalle cose, non hai esercitato un potere di onnipotenza,
non hai tentato Dio. Tu Gesù sei rimasto fedele e saldo nella tua scelta di essere solidale con noi in
obbedienza al Padre, grazie allo Spirito nel quale ti sei lasciato condurre. Anche noi possiamo non
cedere e non essere ingannati. Il tuo Spirito riempie anche noi, noi che siamo in cammino con te,
solidali con te nella lotta e perciò anche nella vittoria (cfr. Gv 1,16).
Ti seguiamo Gesù: se vogliamo diventare come te, ci inviti a seguirti e a fare il tuo stesso cammino.
Solo Dio potrà riscattarci e strapparci dalla mano della morte (cfr. sal 49, 16) ed aiutarci a crescere
nella misura del tuo mistero, Gesù, per testimoniarti nella vita (cfr. colletta I domenica di
Quaresima). Non importa quante volte ci ribelleremo, quante volte ti contristeremo nelle solitudini
di questo cammino alla scoperta delle nostre profondità (cfr. sal 77), l’importante è che teniamo gli
occhi fissi su di te, datore e perfezionatore della fede (cfr. Eb 12,2) e nel deserto di questo tempo
favorevole parlerai al nostro cuore (cfr. Os 2,16).

Monache Benedettine SS. Salvatore Grandate