Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 14,15-16.23b-26.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se mi amate, osservate i miei comandamenti.
Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Consolatore perché rimanga con voi per sempre,
Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.
Chi non mi ama non osserva le mie parole; la parola che voi ascoltate non è mia, ma del Padre che mi ha mandato.
Queste cose vi ho detto quando ero ancora tra voi.
Ma il Consolatore, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, egli v’insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto».
[Fonte: vangelodelgiorno.org]
IL MISTERO di Cristo morto e risorto è sempre vivo e presente perché nella Chiesa l’azione dello Spirito Santo è costante. È questo il significato della solennità odierna: non si tratta di festeggiare qualcosa (50 giorni dopo la Pasqua, come nel calendario ebraico), ma di vivere dentro una realtà nuova: immersi nella vita divina. La Pentecoste, compimento del tempo pasquale, non è solo un episodio della storia della salvezza, è invece il mistero vivo della Chiesa abitata per sempre dallo Spirito Santo.
Elide Siviero
[Fonte: la-domenica.it]