Ascensione del Signore 2016

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Luca 24,46-53. 
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno
e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme.
Di questo voi siete testimoni.
E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
Poi li condusse fuori verso Betània e, alzate le mani, li benedisse.
Mentre li benediceva, si staccò da loro e fu portato verso il cielo.
Ed essi, dopo averlo adorato, tornarono a Gerusalemme con grande gioia;
e stavano sempre nel tempio lodando Dio.
[Fonte: vangelodelgiorno.org]

LA colletta della Liturgia odierna ci aiuta a comprendere il significato profondo del mistero che celebriamo. (Cfr. «In Cristo asceso al cielo la nostra umanità è innalzata accanto al Padre e noi viviamo nella speranza di raggiungere Cristo il nostro capo nella gloria». La prima lettura, insieme al Vangelo, ci racconta l’evento storico in tutta la sua dinamicità. L’ascensione avviene 40 giorni dopo la Pasqua, un periodo simbolico per i credenti, perché evoca i 40 anni nel deserto. È il passaggio della Chiesa dalla presenza di Cristo nella carne, a quella sacramentale: ciò esige fede e perseveranza.
Nella seconda lettura, Paolo invoca per i credenti uno spirito di sapienza per conoscere il mistero di Cristo, e l’illuminazione della grazia per comprendere la speranza alla quale siamo chiamati. Egli parla del mistero pasquale e lo contempla nella sua piena realizzazione: Cristo morto e risorto ora siede glorioso alla destra del Padre, cioè nel posto che ne decreta il più alto grado di onore. A Cristo è sottomessa ogni creatura, ogni potenza, ogni spirito celeste: egli è il vincitore. E noi, suo corpo, partecipiamo a questa vittoria. Questa è la nostra sicura e vera speranza.
Elide Siviero
[Fonte: la-domenica.it]