“Morte dignitosa” per Salvatore Riina: opinioni a confronto

Sta facendo molto discutere la decisione della prima sezione penale della Corte di cassazione che ha accolto l’istanza del boss della mafia corleonese Salvatore Riina e ordinato al Tribunale di sorveglianza di Bologna di motivare meglio la negazione del differimento della pena (e dunque l’uscita dalla prigione) al pluri-ergastolano ottantaseienne che vive al «carcere duro» dal gennaio 1993.
Una decisione fondata su principi sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione europea dei diritti umani, ma che suscita scalpore per il nome del detenuto.

Riportiamo due opinioni su questa vicenda, quella di Lirio Abbate de L’Espresso e quella di Enrico Mentana, direttore del Tg di La7

Clicca qui per leggere l’articolo di Lirio Abbate de L’Espresso del 5 giugno 2017


Scarcerazione di Salvatore Riina, la posizione di Enrico Mentana su Huffington Post