La visita ai luoghi simbolo della fragilità a Como
È stato un pomeriggio speciale quello vissuto dai partecipanti al Grest di Grandate lo scorso 30 giugno. Un gruppo di ragazzi e ragazze delle medie – una trentina di persone contando alcuni accompagnatori – ha fatto visita a due luoghi simbolo per chi a Como vive situazioni di difficoltà. La prima tappa è stata a San Rocco con una sosta di preghiera sul luogo dell’uccisione di don Roberto Malgesini e la visita alla casa in cui ha vissuto. Qui i ragazzi si sono messi in ascolto di una volontaria che ha provato a trasmettere quanto si sta facendo per portare avanti gli in- segnamenti e l’eredità di don Roberto. «Qui non si fa del bene – ha detto – ma si prova a volere bene, ad essere una famiglia». A seguire il gruppo si è spostato a Casa Nazareth dove il responsabile Gabriele Bianchi ha pre- sentato l’attività della mensa di solidarietà che lo scorso anno ha sfornato 57.400 pasti. I giovani hanno potuto fare a Gabriele e alle cuoche diverse domande per conoscere questo importante servizio. «Se tutto questo è possibile – ha sottolineato Gabriele – è perché c’è dietro un grande lavoro di squadra che coinvolge operatori, volontari (oltre duecento) e donatori. Senza ciascuno di essi la mensa non potrebbe andare avanti». Ma il lega- me tra l’oratorio di Grandate e la mensa non si è esaurito in questa visita. Durante le settimane di Grest erano stati infatti donati agli ospiti della mensa alcuni biscotti preparati in oratorio dai bambini e dalle bambine delle elementari. Un modo per far conoscere anche ai più piccoli la realtà di quanti nel nostro territorio vivono situazioni di difficoltà.
Visualizza l’articolo pubblicato sul Settimanale il 06.07.2023