Novena di Natale 2020 – Giorno 1

IO C’ERO

IL PUNTO DI VISTA DEL PASTORE MATTEO

Mi chiamo Matteo e faccio il pastore a Betlemme da tanto tempo. Stasera vi voglio raccontare cosa successe quella notte di tanti anni fa.

Ero ancora un bambino. Ricordo che mi ero appena addormentato, avvolto nella mia calda coperta, quando venni svegliato da un incredibile chiarore: poco lontano da me c’era un angelo. Lanciai un grido di allarme. In un attimo tutti gli altri pastori, armati di bastoni, circondarono quello strano individuo. Il baccano era assordante: “Zitti, lasciamolo parlare!”.

L’angelo, in silenzio ci guardò uno a uno e, improvvisamente, non provammo più alcuna paura.

“Non temete, ecco, vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un Salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce che giace in una mangiatoia”.

 Sentivo, non lontano da noi, i belati delle pecore. Tutto il nostro gregge si era svegliato.

“Che cosa facciamo?” chiesi a Caled, il capo pastore.

“Andiamo a cercare questo Salvatore a Betlemme! Cosa aspettiamo?”.

Ci mettemmo in viaggio con tutto il gregge. Io mi trovai vicino all’ultimo agnellino nato. Era più gracile degli altri e così, spesso, lo prendevo sulle spalle. Vicino a lui c’era Zamparotta, un caprone che pensava sempre e solo a mangiare.

Trovammo il bambino. Era in una grotta, una specie di stalla, con lui c’erano i suoi genitori.  Furono gentili, ci fecero entrare.

Caleb riferì loro cosa era successo e cosa avevano detto gli angeli di quel bambino.

Il pastore Aron lasciò dei regali: del latte di capra, del formaggio e una pelle di pecora. Poi li salutammo e ritornammo al nostro campo.

Lungo il cammino chiesi a Caled di dirmi qualcosa del piccolo Gesù perché io non avevo capito nulla di quello che era accaduto.

Caleb sorrise e con la saggezza che lo distingueva da tutti gli altri pastori mi rispose. “Gesù è venuto a liberarci dall’egoismo, dall’indifferenza e dalla prepotenza. E’ venuto ad insegnarci la fiducia, la gentilezza e l’amore… questo Bambino è un grande dono e noi dobbiamo cantare Alleluia”.

Cosa vuol dire alleluia?”

“Vuol dire «Lodate Dio!»”.

“Forte!” esclamai “Ecco! Ho trovato il nome per il mio agnellino: si chiamerà Alleluia!”

I primi a conoscere l’avvenimento della nascita del Salvatore furono le persone più semplici. Gesù si fa conoscere più facilmente da coloro che hanno un cuore puro e semplice.

INSIEME PREGHIAMO: VIENI SIGNORE GESU’

Donaci di essere come i pastori, pronti ad accogliere l’annuncio dell’angelo.

VIENI SIGNORE GESU’

Aiutaci a portare a tutti, con semplicità, la gioia del Natale.

VIENI SIGNORE GESU’

Donaci di saper aprire gli occhi e il cuore alle cose belle e semplici della vita.

VIENI SIGNORE GESU’

Sull’esempio del pastore Matteo ci prepariamo al Natale…

DONANDO UN PO’ DEL NOSTRO TEMPO A GESU’

Impegno: Dovete realizzare una cometa, la cometa dell’attesa… ogni sera attraverso l’impegno che vi lasceremo dovrete andare a mettere le impronte colorate delle vostre dita su di essa.