Il 25 maggio 2018 il Cif comunale di Grandate ha organizzato una serata dal titolo “La bellezza della donna nel volontariato”. Abbiamo voluto che alcune donne del paese raccontassero la loro esperienza nell’ambito di diverse associazioni e gruppi.
Per una donna che, nella maggior parte dei casi, è anche moglie, mamma, lavoratrice offrire disponibilità per aiutare il prossimo implica impegno e sacrificio, ma lo slancio che la spinge a dedicare il proprio tempo supera di gran lunga le difficoltà, portandola a donare il proprio impegno gratuito in ogni attività svolta.
Nel raccontare, ciascuna la propria esperienza, le donne coinvolte hanno saputo trasmettere il loro entusiasmo.
Milena, volontaria della Croce Rossa da quando aveva 18 anni e ora ne ha 48 ci ha assicurato che è lei a ricevere tanto dalle persone che incontra. Dopo aver rallentato il suo impegno per la nascita del figlio ora che è cresciuto ha ripreso i turni, naturalmente tenendo conto delle sue responsabilità di madre. Gli interventi del personale volontario della Croce Rossa coprono diversi ambiti: accompagnamento degli anziani presso le strutture sanitarie per sottoporsi a visite o esami clinici e di ragazzi disabili presso scuole o centri di lavoro. E’ intervenuta anche Sandra appartenente al gruppo femminile che ci ha parlato del suo intervento proprio in aiuto di anziani e giovani.
Lorena, che dedica il suo tempo all’Abio, l’associazione che aiuta il bambino ricoverato in ospedale ad affrontare l’esperienza della degenza, cerca di portare gioia e serenità, coinvolgendo i bambini in attività piacevoli e supporta i genitori in questi momenti molto particolari. Il racconto di Lorena ha emozionato i presenti e in qualcuno ha suscitato la voglia di far parte di questo gruppo. E’ intervenuta anche Franca Bottacin presidente di ABIO Como, che festeggia proprio in questi giorni il trentesimo di fondazione. La Signora Franca si è soffermata sugli obiettivi dell’associazione e su come si può diventare volontari e ci ha raccontato la storia del gruppo che opera in ben 4 ospedali del comasco.
Camilla ha parlato, supportata da immagini della mensa dei senza fissa dimora, del suo stare vicino alle persone che non hanno solo necessità di mangiare, ma anche di un sostegno affettivo. Qualcuno è riuscito a risolvere i suoi problemi, molto soddisfatta, Camilla ci ha raccontato l’esperienza vissuta con un senzatetto che, dopo un periodo vissuto in strada, ha potuto raggiungere un fratello in Polonia ed è riuscito a trovare un lavoro. Racconti che parlano di generosità, coraggio, speranza e rinascita, ma soprattutto vicende vere, legate all’esperienza e alla quotidianità. Queste sono le gioie che possono rendere l’impegno e i sacrifici del volontario meno gravoso e più soddisfacente.
Mariola ha invece portato la sua esperienza nella scuola di italiano per le donne straniere. Ha raccontato che il suo intervento non prevede solo l’apprendimento della lingua, ma anche la conoscenza del territorio, affinché possa veramente esserci integrazione. Il corso intende aiutare le donne extracomunitarie ad acquisire autonomia nella gestione della vita familiare, in particolare con riferimento ai figli minori. E’ rivolto alle donne perché sono la chiave per la trasmissione all’interno della propria famiglia di valori, la lingua per potersi esprimere e socializzare, la cultura e il modus vivendi della società in cui ora vivono.
Sul nostro territorio sappiamo che tante sono le persone che offrono il loro servizio di volontariato, non abbiamo potuto presentarle tutte, ma siamo orgogliose della loro presenza e del loro operato.