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11 marzo 2024

È bello vedere tanti giovani,  e non solo, che protestano per una difesa del nostro pianeta, minacciato dal riscaldamento globale, dall’inquinamento di tutti i tipi. Immagino che queste persone siano spinte a fare quello che fanno dalle più rette intenzioni e me le raffiguro come attentissime a quello che mangiano, bevono e consumano, alla scelta delle vacanze, a privilegiare il treno anziché l’aereo, a non usare lavastoviglie e lavatrice…

Le immagino anche impegnate a ridurre a niente o a pochissimo l’utilizzo di internet e di tutto quello che riguarda la rete,  strumenti materiali (computer, cellulari, ecc.) compresi. Infatti  in Italia il 64% della popolazione passa almeno due ore al giorno in rete. Lavoro, acquisti, conversazioni amichevoli: tutto questo porta al 3,7 % delle emissioni globali di anidride carbonica, uguale alle emissioni prodotte dal trasporto aereo.

Se poi consideriamo che per costruire uno smartphone che pesa meno di 200 grammi si producono 86 chilogrammi di rifiuti, c’è da riflettere. Anche in questo campo siamo entrati nel sistema della sostituzione rapida, con un continuo aggiornamento della tecnologia che rende non più efficiente ciò che era stato acquistato poco tempo prima. E allora eccoci a considerare che solo il 17,4% dei 56 milioni di tonnellate metriche di rifiuti elettrici nel mondo è stato riciclato correttamente.

E allora una proposta: perché nel 2024 non riduciamo un po’ i nostri accessi alla rete?

don Roberto