3 luglio 2017
E’ proprio vero che quando si spendono i soldi degli altri ci si può prendere qualche libertà e sconfinare nell’immoralità.
E così il consiglio di amministrazione della Rai ha deciso, non spendendo soldi suoi ma nostri, di assicurarsi per quattro anni la presenza indispensabile di Fabio Fazio per la modica somma di euro 11,2 milioni (undicimilioniduecentomila!), cioè 2,8 milioni l’anno.
Ovviamente ci sono dei motivi altamente significativi per un tale aumento di stipendio (il povero Fazio portava a casa, fino ad oggi, solo 1,8 milioni!): la sua trasmissione, infatti, passerà da Rai3 a Rai1.
Vogliamo mettere la differenza?
Chissà se la Littizzetto potrà andare avanti a parlare di ” jolanda” anche sulla rete ammiraglia, notoriamente piuttosto puritana?
Ma il motivo fondamentale l’ha rivelato, con un encomiabile senso dell’umorismo, Monica Maggioni, presidente della Rai, dichiarando che “Fazio fa parte della storia della Rai. Vedere passare quel volto e quel format, su cui abbiamo investito, su un’altra emittente avrebbe comportato un forte scossone. Non so se la Rai avrebbe retto in termini di sistema”.
Già, perchè sembrerebbe (il condizionale è d’obbligo visto che la stessa Maggioni ha detto: “La proposta concorrente non l’ho vista e, del resto, chi la mostrerebbe mai? Ma non dubito che esistesse”.
E qui siamo a livelli metafisici inarrivabili!) che il conduttore fosse in contatto con La7, che ha però smentito ogni contatto.
Sta di fatto che senza Fazio la Rai sarebbe scesa al livello di quelle televisioncine private che campano con le vendite delle padelle, dei coltelli e dei prodotti dimagranti e ci saremmo pure dovuti adattare ai numeri vincenti del Lotto e alle cartomanti.
Pericolo scampato, dunque! Meno male che Fazio ha accettato, accontentandosi di così poco!
Perchè io sarei arrivato a proporgli anche più del doppio pur di passare una domenica sera in sua compagnia.
Non è da tutti, infatti, far risparmiare i soldi della tisana rilassante e conciliare il sonno anche agli insonni cronici.
E penso che, come me, tutti coloro che pagano il canone siano oggi entusiasti di sapere che i loro soldi sono stati utilizzati per tenere in scuderia un simile campione di ascolti.
Che cosa importa, poi, che una legge impedisca di dare uno stipendio superiore ai 240.000 euro all’anno ai dirigenti statali?
Qui non siamo di fronte ad un semplice giornalista, ma ad una star dello spettacolo che ogni tivù del mondo vorrebbe nel suo staff e immagino già tutte le reti televisive italiane intente a programmare, per la domenica sera, solo partite di calcio della serie B del 1987/88, consapevoli che qualunque programma non reggerebbe comunque la concorrenza di “Che tempo che fa” ( forse reggerebbero solo le previsioni del tempo sulla tv svizzera, ma alle 20.40 sono già finite). Coraggio, dunque. La domenica sera, adesso, sapremo tutti che cosa fare.
Mica vorremo dimostrare che abbiamo buttato via i soldi?
Tutti incollati al video per gustarci il programma dell’unica persona indispensabile sulla faccia della terra!
E io, ingenuo, che pensavo (forte del proverbio “morto un Papa se ne fa un altro”) che neanche il Papa fosse indispensabile, mi accorgo che devo rivedere tutto il mio modo di ragionare.
I miei complimenti a Fabio Fazio, che è il nuovo messia.
E la costatazione amara che i soldi fanno gola a tutti, soprattutto agli ultimi rampolli della “sinistra al caviale”, che fanno tanti discorsi moralistici e si ritengono i migliori, non si sa bene perchè.
Mi rallegro di aver sempre preferito i pizzoccheri al caviale.
don Roberto