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Viaggi

12 Luglio 2021 by Manuela Brancatisano

12 luglio 2021

“Fatti non foste a viver come bruti,

ma per seguir virtute e canoscenza”.

Nel viaggio di Dante l’incontro con Ulisse costituisce uno dei momenti più significativi. Nell’Inferno il poeta si trova di fronte l’eroe omerico, che per tanti anni ha vagato nel tentativo di tornare a Itaca, dove ha lasciato la moglie Penelope e il figlio Telemaco. L’avversità degli dei, l’amore, le sventure non riescono a distruggere l’ideale di Ulisse, che riesce nel suo intento. Ma Dante rielabora questa figura, ne assolutizza il desiderio di conoscenza, che non gli permette di fermarsi a Itaca e lo fa ripartire verso l’ignoto, verso mari sconosciuti nei quali troverà la morte.

Ulisse diventa così, nella mente del sommo poeta, l’immagine dell’uomo assetato di sapere, disposto a sfidare Dio pur di arrivare oltre i propri limiti. Il viaggio, dunque, è per Ulisse lo strumento necessario per andare oltre sè stesso e le proprie conoscenze, per affermare le proprie virtù e mettersi continuamente alla prova. Anche noi viaggiamo.

E viaggiamo per tanti motivi: per lavoro, per rilassarci, per curiosità, per desiderio di conoscere, per inquietudine interiore, per cercare qualcosa di meglio rispetto a ciò che già abbiamo. Lo scopo caratterizza il viaggio. E infatti si può viaggiare senza vedere e ascoltare i luoghi che percorriamo e le persone che incontriamo, per esempio quando il nostro interesse è puramente economico.

E’ sin troppo banale dire che il il viaggio rappresenta la nostra vita. Che scopo abbiamo, nella nostra vita? Quali sono gli ideali che ci permettono di alzarci ogni mattina e affrontare la giornata? Noi non conosciamo la durata del viaggio. Sappiamo solo che avrà un termine. Nel dispiegarsi del cammino ci possiamo arricchire di tante cose belle oppure possiamo passare da una delusione all’altra, sempre alla ricerca di una felicità che sempre ci sfugge.

Siamo noi che diamo senso ai nostri viaggi e alla nostra vita. Anche al viaggio più difficile e più entusiasmante, quello dentro noi stessi. Scoprire i luoghi nascosti  della nostra anima, conoscere  di volta in volta, in base alle circostanze, le nostre fragilità e la nostra forza, constatare la nostra grandezza e le nostre miserie: tutto questo costituisce il contenuto del viaggio più affascinante che ognuno di noi possa fare.

E non solo affascinante. Anche molto utile, per noi stessi e per gli altri.

don Roberto

Posted in: Riflessioni Tag: don roberto pandolfi, parroco grandate, viaggi

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