8 agosto 2022
“Ho letto il diario di suor Faustina, e poi “Storia di un’anima” e l’ultimo libro del cardinal Comastri”.
“E il Vangelo l’ha lett0?”
“No, quello no. Lo ascolto già in chiesa”.
Questo recente dialogo con una persona “fortemente cattolica” mi ha fatto pensare, per l’ennesima volta, all’ignoranza abissale che anche persone cosiddette “formate” hanno riguardo al Vangelo. Mai letto e meditato personalmente, in modo continuativo, dall’inizio alla fine. Semmai ascoltato durante la Messa, attraverso la mediazione, spesso imbarazzante, dell’omelia del sacerdote e quasi immediatamente dimenticato.
Il Vangelo, questo sconosciuto.
Eppure dovrebbe essere la guida della nostra vita, dovrebbe essere il centro dei nostri interessi, dovrebbe riempire la nostra testa e il nostro cuore per permetterci di essere davvero come Gesù. Gesù, appunto. Come possiamo dire di conoscere Gesù se non conosciamo il Vangelo, tutto il Vangelo? E’ possibile conoscere una persona sulla base di quello che se ne dice senza incontrarla personalmente?
Da dove viene la nostra idea su Gesù? Dal catechismo? Dalle prediche? Dalla lettura di libri di meditazione? Spesso ci fermiamo a quello che gli altri dicono di Gesù e non facciamo quella che, invece, sarebbe la cosa più logica: ascoltare quello che Lui ci dice di se stesso. E di Dio. E di noi, Suoi discepoli.
Il Vangelo è tutto questo: é Gesù che parla, oggi, a noi. E’ Gesù che ci rivela qualcosa di sè. Leggere e meditare personalmente il Vangelo è il primo passo per conoscere quello che dovrebbe essere il centro della nostra vita. Quando si costruisce una casa si parte dalle fondamenta e invece ho l’impressione che tanti cattolici partano dal balcone.
Ha ragione il Papa quando invita a tenere in tasca o in borsa un piccolo vangelo, quello classico da prima Comunione, e approfittare di qualche momento di pausa per leggerne anche solo una riga: sarebbe un nutrimento serio per la nostra fede, sarebbe un andare alla radice da cui tutto il resto nasce e si sviluppa.
Proviamo in quest’estate, quando abbiamo qualche attimo di calma, ad affrontare la lettura e la meditazione del Vangelo. Un paragrafo al giorno, senza fretta, cercando di farlo davvero entrare nel cuore.
Scopriremo che Gesù è ancora più bello e affascinante di come ce l’hanno presentato gli altri.
don Roberto