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Valori

30 Ottobre 2017 by Manuela Brancatisano

30 ottobre 2017
Che cosa accomuna Ruanda, Palestina, Marocco, Uzbekistan, India , Colombia, Cina, Perù, Russia, Polonia, Spagna, Stati Uniti, Kuwait e Australia?
Il fatto che i loro abitanti ritengano la famiglia il valore più importante.
E che cosa accomuna Corea del Sud, Nuova Zelanda, Giappone, Germania, Svezia, Paesi Bassi, Hong Kong e Australia? Il fatto che la religione sia ritenuto il valore meno importante.
Tra il 2010 e il 2014 è stata fatta un’indagine in 60 Paesi per stabilire quale importanza venisse data ai seguenti valori: famiglia, lavoro, tempo libero, religione e politica. Sono usciti dati molto interessanti.
La famiglia è al primo posto in tutti i Paesi tranne che in Qatar (al primo posto c’è la religione), nei Paesi Bassi (al primo posto c’è l’amicizia), in Egitto e in Algeria (al primo posto la religione) e in Ghana (al primo posto il lavoro).
Ultima in tutti i Paesi (tranne quelli che ho citato prima con la religione all’ultimo posto) la politica.
L’Italia non è tra i Paesi presi in esame, ma credo che non si discosterebbe molto dagli altri.
La famiglia, dunque, è la realtà che regge ovunque, vista come un valore e un bene primario in tante situazioni socio-economiche diverse. E sicuramente anche le forme di famiglia sono diverse.
Eppure in Occidente la famiglia sembrerebbe una delle realtà che più hanno pagato il cambiamento di mentalità e di cultura, una realtà in profonda crisi di identità, che trova sviluppi inediti in “famiglie allargate”, “famiglie di fatto” e quant’altro l’evoluzione (o involuzione?) culturale offre sul mercato.
In ogni caso emerge un’esigenza insopprimibile di amore, di protezione, di solidarietà effettiva, che solo una famiglia può garantire. E anche se spesso vediamo famiglie ferite e fragili, tuttavia non si può negare che l’ambito sociale più adatto allo sviluppo della persona nella sua integralità sia proprio quello che Dio ha pensato creando Adamo ed Eva. Da qui deriva una grande responsabilità dei genitori, che si devono impegnare a fondo per seminare nel cuore dei figli quei valori che permettono ad una società di svilupparsi armoniosamente, senza ingiustizie e prepotenze.
Utopia? Può essere.
Però, come educatore, sento molto forte il dovere di proporre ideali alti perchè è solo con la loro realizzazione che l’umanità può progredire davvero. E mi sembra molto significativo anche il fatto che la politica sia sostanzialmente all’ultimissimo posto. Evidentemente tutto il mondo è paese.
Se fossi nei panni dei politici mi farei un serio esame di coscienza. Il problema è che l’esame di coscienza se lo può fare solo chi una coscienza ce l’ha ancora.
don Roberto

Posted in: Riflessioni Tag: don roberto pandolfi, famiglia, parrocchia grandate

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