15 marzo 2021
“Avete inteso che fu detto agli antichi:” Non ucciderai; chi avrà ucciso sarà sottoposto al giudizio”, ma io vi dico: chiunque si adira con il proprio fratello dovrà essere sottoposto al giudizio. Chi poi dice al fratello: “Stupido”, dovrà essere sottoposto al sinedrio; e chi gli dice: “Pazzo”, sarà destinato al fuoco della Geenna” ( Matteo 5,21-22).
E’ abbastanza facile non uccidere nel senso di togliere fisicamente la vita a qualcuno. E ancora meno facile è compiere volutamente questa azione, a meno di trovarsi in una situazione di guerra. E tuttavia Gesù ci invita ad allargare lo sguardo: non esiste solo l’uccisione fisica, voluta o non voluta che sia. Esistono altri modi per uccidere le persone, senza bisogno di togliere loro la vita. Anzi, spesso, oggi come nel passato, eliminando fisicamente una persona si corre il rischio di farne un martire.
Quanto è costato alla credibilità della Chiesa l’aver bruciato sul rogo tanti uomini e tante donne che volevano mantenere la propria libertà di pensare? L’idea di un gruppo oscurantista, disposto ad uccidere come qualsiasi altro gruppo di potere, impermeabile ad ogni pensiero diverso dal proprio, ce la portiamo dietro ancora oggi, e basta un niente per dare conferma che questa sia l’unica idea giusta, quando si parla di Chiesa cattolica.
Ecco allora che un modo diverso, ma non meno terribile, di uccidere diventa quello di delegittimare l’avversario. E l’arma più efficace in questo senso è la calunnia diffusa attraverso i pettegolezzi. Lo ripete spesso papa Francesco: il pettegolezzo è una forma di omicidio. Si uccide una persona imprigionandola dentro un pregiudizio, fomentando contro di lei gli istinti peggiori nascosti in ognuno di noi, dando in pasto agli avvoltoi menzogne che vengono spacciate come verità assolute e che, passando di bocca in bocca e di fogna in fogna, diventano sempre più assurde e, paradossalmente, più credute.
Il pettegolezzo non è mai innocente e il pettegolo ha sulla coscienza la serenità e la qualità della vita di tante persone. Davvero il pettegolo è un po’ omicida! Per uccidere qualcuno, dunque, non è necessario sparargli un colpo di pistola, perchè esistono proiettili altrettanto letali, anche se fatti di suoni o di inchiostro. Stiamo attenti quando ci viene la tentazione di parlar male degli altri o di riportare cose di cui non abbiamo verificato di persona la veridicità: il Diavolo cerca di servirsi anche di noi per annientare qualcuno.
Magari qualcuno che gli dà particolarmente fastidio.
don Roberto