15 novembre 2021
La vita ci riserva momenti belli e momenti brutti. Frase banale e ovvia, ma per qualcuno i momenti brutti sono gli unici evidenti e la tristezza che li permea è uno stato d’animo costante. A tal punto da ritenerlo l’unico stato d’animo veramente tipico della condizione umana.
Altri invece non sopportano la tristezza, che, secondo loro, va combattuta con ogni mezzo, anche con qualche ” aiutino” farmacologico. Fa pensare, questo atteggiamento. Rifiutare la tristezza significa spesso cadere in qualcosa di peggio. La disperazione e l’angoscia generate dalla mancata accettazione dei momenti difficili della vita, delle situazioni non ottimali, possono portare ad un rifiuto della vita stessa.
Un ideale (puramente teorico) della vita come continua gioia, come perenne serenità non può che portare alla tragica sensazione di una vita totalmente infelice, quando gioia e serenità vengono meno. Si minano così le basi della capacità di resistenza che ognuno di noi ha dentro di sè e che trova un grande aiuto nella fede.
Resistere alle avversità, pur nella tristezza di trovarcisi, è fondamentale per crescere come persone veramente adulte e mature. Ecco perchè è un errore gravissimo cercare di togliere ai bambini e ai ragazzi l’impatto con i momenti difficili e con la conseguente tristezza. Solo affrontando seriamente la tristezza si può scoprire la vera gioia. Altrimenti si rischia di vivere in una campana di vetro, distaccati dalla realtà, immaginando un mondo teorico, una eterna città dei balocchi, dove hanno libera circolazione solo la superficialità e il divertimento godereccio.
Ma la vita reale non è così. E prenderla per il verso giusto significa prepararsi ad affrontare le salite con un adeguato equipaggiamento. La fede, la speranza la fortezza e l’amore sono gli elementi più importanti di questo equipaggiamento, attraverso i quali la tristezza, accolta e rielaborata, può mutarsi in gioia.
don Roberto