Terremoti e avidità

28 Agosto 2017
Un terremoto del 4° grado a Ischia ha provocato morti, feriti e migliaia di sfollati. “Terremoti di questa intensità ne capitano decine ogni anno, in Italia, e non fanno questi danni”. Non sono le parole dei clienti del bar sotto casa, specializzati, come quasi tutti gli italiani, in polemiche fantasiose e immotivate bensì quelle del prof. Carlo Meletti, responsabile del centro di pericolosità sismica dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia. Il quale aggiunge: “gli effetti del sisma non dipendono solo dall’intensità: oltre la natura del terreno su cui sono state costruite le case bisogna considerare la qualità edilizia. Come abbiamo visto, ne crollano alcune e altre no”. Ovvio, ci verrebbe da dire. E tutti presi dal salvataggio dei tre fratellini rimasti sotto le macerie siamo tentati di sorvolare su alcuni dati inquietanti, che rischiano di essere considerati come la normalità. La casa in cui abitavano i fratellini suddetti era di tre piani di cui due abusivi. E forse bisognerebbe anche dire che già nel 2010 la Procura di Napoli aveva ordinato la demolizione di 600 (seicento!) edifici abusivi a Ischia, demolizioni che non sono mai state eseguite per la protesta degli isolani, guidati dai loro Sindaci. E forse bisognerebbe dire anche che negli ultimi trent’anni sono state presentate, a Ischia, circa 27.000 domande di condono edilizio (7235 nel solo Comune di Ischia, 4.408 delle quali ancora da esaminare). Numeri che fanno dire a Legambiente che Ischia è diventata “un ecomostro di cemento illegale, spesso costruito senza l’attenzione per la sicurezza degli abitanti, in un territorio estremamente fragile”. Territorio, tra l’altro, ad elevatissimo rischio sismico: l’ultimo terremoto si verificò nel 1883 e distrusse Casamicciola provocando 2000 morti. Ogni commento sarebbe superfluo. Mi chiedo solo che cosa possa spingere le persone a costruire e vendere e acquistare edifici in modo illegale. Forse è l’assuefazione all’illegalità? O la superficialità? Oppure l’avidità di possedere, di avere beni e denaro, anche sporchi di sangue? Una casa più grande (tre piani anzichè uno!), un conto in banca più consistente valgono una vita? Evidentemente per qualcuno sì! E chi finge di non vedere? E chi vede e tollera? E chi mette la propria firma sotto i decreti di condono? E chi inventa leggi che tutelano l’abusivismo edilizio persino nella “zona rossa” alle pendici del Vesuvio? Tutti costoro non sono forse complici del terremoto? Anzi, mi sa che l’unico davvero innocente è il terremoto. Il quale non sa di arrivare in zone dove l’irresponsabilità dell’uomo lo mette in condizioni di nuocere ancora di più. In un Paese normale non ci sarebbe stato bisogno di un ragazzino eroe che fa salvare prima i suoi fratellini. Semplicemente perché i due piani abusivi, sotto i quali i bambini sono rimasti sepolti, non sarebbero esistiti.
don Roberto