15 maggio 2017
Grandi folle a Fatima per i cento anni dell’apparizione della Madonna ai tre pastorelli.
Grandi folle in giro per il mondo per l’arrivo della statua della Madonna di Fatima.
Che non è, per inciso, la statua sempre presente a Fatima, ma una copia. Benedetta, autorizzata a circolare con una “liturgia” che, negli anni, si è venuta “arricchendo” di particolari sempre più scenografici, ma pur sempre una copia.
C’è bisogno di questa precisazione, perchè molte delle persone che partecipano alle celebrazioni in onore della Madonna (o della statua?) di Fatima sono convinte di trovarsi di fronte all’originale e qualcuno pensa di poter vedere anche il proiettile che ferì Giovanni Paolo II e che il papa volle incastonato nella corona della statua.
D’altronde tutta la coreografia baroccheggiante che circonda l’arrivo, la permanenza e la partenza della statua dalle parrocchie e dalle chiese in cui viene di volta in volta ospitata invita a pensare di trovarsi di fronte a qualcosa di eccezionale.
Il Signore è proprio stato buono con noi: è diventato uomo, offrendoci la possibilità di pensarlo come uno di noi.
Ci ha donato i Sacramenti, restando in qualche modo percepibile materialmente ai nostri sensi.
E, ogni tanto, si manifesta in modo visibile a qualcuno, senza impegnare la fede di tutti.
Così è anche per le apparizioni della Madonna, che non vincolano la fede del Popolo di Dio, anche quando ricevono l’approvazione della Chiesa. Tante persone hanno bisogno di vedere, di toccare una realtà materiale, per arrivare meglio a quella spirituale.
La fede può essere alimentata anche dall’incontro con una statua o dal recarsi in un luogo di particolare spiritualità.
Stando attenti che la fede non diventi superstizione, attribuendo alla realtà materiale ciò che è attribuibile solo a Dio, finendo per diventare adoratori di statue o ricercatori di persone che “vedono” o “sentono” o “percepiscono” per presenza di Dio o della Madonna o dei santi solo le proprie farneticazioni, frutto di menti malate o di narcisismo allo stato puro.
Il mondo è pieno di “veggenti”, di “guaritori” e di “carismatici” che sfruttano la debolezza, la fragilità e la sofferenza di tante persone.
Qualche volta per denaro e qualche volta per semplice esibizionismo, perchè è bello sentirsi ammirati, osannati, cercati come punto di riferimento assoluto.
Avere potere sugli altri è la tentazione più terribile.
Per questo la Chiesa è molto prudente in tema di apparizioni, veggenti e fenomeni mistici.
La vicenda di Medjugorje insegna.
Il Papa sta facendo da tempo un approfondimento ulteriore di tutto ciò che è legato alle presunte (per ora) apparizioni della Madonna.
Senza nulla togliere al fatto che il luogo sia diventato importante per il cammino di fede di tanta persone. Come tanti altri luoghi in cui la Madonna non è apparsa. Speriamo di avere quanto prima il responso finale su tutta questa vicenda.
Del resto, anche noi di questa zona abbiamo un luogo dove sembrerebbero accaduti fatti eclatanti.
Il condizionale è d’obbligo perchè riguardo al santuario di Maccio e alle (presunte) rivelazioni che hanno portato alla sua erezione (Premesso… che specialmente durante le novene serali, a partire da particolari esperienze di preghiera del signor Gioacchino Genovese, che ha riportato in testi scritti quanto accaduto, sono stati condivisi momenti di intensa supplica alla Santissima Trinità Misericordia…che, per una valutazione completa e corretta degli avvenimenti accorsi in questi anni, ho costituito in data 10 aprile 2010(atto n.199/10)una Commissione di Studio, incaricata di esaminare i fatti riferiti al signor Gioacchino Genovese e gli scritti da lui redatti e che tale Commissione non ha riscontrato, in quest’ esperienza e negli scritti, elementi contrari alla dottrina cattolica e alla morale, nè ha ravvisato fenomeni di autosuggestione”, scriveva il vescovo mons. Coletti nel decreto dell’ 11 novembre 2010 con il quale veniva attribuita alla chiesa parrocchiale di Maccio la qualifica di santuario diocesano intitolato alla “Santissima Trinità Misericordia”) non si conosce ancora il parere della Congregazione per la dottrina della Fede, che ha ricevuto il fascicolo con gli scritti del “veggente” in data 9 settembre 2011.
Quasi sei anni per leggere 311 pagine sembrano un po’ tanti.
Aggiungiamoci pure l’ eventuale valutazione sulle acque che sgorgano dall’altare, ma restano sempre tantini.
A meno che si stia ancora valutando la presunta apparizione della Madonna comunicata ufficialmente dal parroco e rettore del santuario di Maccio in data 26 marzo 2012.
In realtà molti pensano che il parere della Congregazione sia già arrivato, ma sia stato “dimenticato” in qualche cassetto della curia.
In questo caso sarebbe opportuno cercarlo e renderlo pubblico, in nome di quella verità spesso sbandierata da noi cattolici, ma non sempre praticata.
Lo si deve anche a tutte quelle persone che avrebbero diritto di saper se la chiesa in cui vanno a pregare è luogo di rivelazioni mistiche e di eventi soprannaturali o di mistificazioni operate dal demonio, che si serve anche della buona fede e del dilettantismo di tanti “esperti”.
(Per avere una storia precisa degli eventi di Maccio rimando al libro ” Maccio, Nascita di un Santuario”, scritto con estrema accuratezza dalla giornalista Paola Mascolo).
don Roberto