30 ottobre 2017
Stiamo per celebrare la festa di tutti i Santi.
Chissà se sono ancora conosciuti dal popolo cristiano?
Spesso si rischia di coltivare una devozione un po’ superficiale, affidando ai Santi le richieste più mirabolanti e vedendoli esclusivamente nel loro ruolo di intercessori. Ma essi ci vengono proposti anzitutto come modelli, come esempi da imitare.
E per far questo occorrerebbe conoscerne la vita. Una volta si parlava di “letture agiografiche”, cioè della lettura delle vite dei Santi. Oggi mi sembra che questa buona abitudine sia andata in disuso.
D’altronde non si legge nemmeno il Vangelo, figurarsi se si trova la voglia di leggere la biografia di chi ha cercato di metterlo in pratica senza compromessi.
Ed è un peccato trascurare la lettura della vita dei Santi perchè non ci accorgiamo di quanto siano moderni (anche quelli più antichi) e di quanto la loro esperienza sia simile alla nostra.
Se leggessimo la vita anche solo di quelli più famosi scopriremmo che sono uomini e donne che hanno avuto un grande coraggio nell’accettare una sfida valida e difficile in ogni tempo: è possibile vivere il Vangelo senza “se” e senza “ma”.
E per viverlo occorrono costanza, pazienza e tanta umiltà.
Uomini e donne, i Santi, che hanno avuto “fiuto”, che hanno saputo saputo riconoscere quello di cui la società e la Chiesa avevano bisogno in quel momento, che hanno saputo fare scelte controcorrente con le mentalità (anche ecclesiastiche) del loro tempo, cogliendo e vivendo l’essenza profonda del messaggio cristiano: l’ Amore unito alla Verità.
Uomini e donne che hanno accettato di pagare di persona, con persecuzioni (anche ecclesiastiche) spesso feroci, facendo i conti con i giudizi e le condanne previe dei benpensanti.
Uomini e donne che sono sempre rimasti nella consolante e corroborante comunione profonda con Gesù, vivendo nella quotidianità l’amore per Lui e per il prossimo.
Un traguardo, questo, possibile anche per noi, che non diventeremo magari eroi della carità, che non moriremo martiri e non fonderemo mai congregazioni religiose, però riusciremmo a rendere presente il Signore Gesù nei piccoli gesti di ogni giorno, negli incontri semplici e qualche volta banali con le persone che vivono attorno a noi.
Alla fine resta proprio l’Amore.
Non fermiamoci davanti alle nostre debolezze e alle nostre fragilità. E nemmeno davanti al nostro peccato.
Sappiamo che Qualcuno ci Ama e ripone tanta fiducia in noi e nella nostra capacità di bene.
Possiamo essere santi anche noi. Iniziamo, dunque!
don Roberto