15 agosto 2022
Sarebbe grave se la cosa venisse realizzata. Ma è già grave che sia stata pensata. Il premier inglese Boris Johnson ha annunciato l’intenzione di trasferire in Ruanda tutti i migranti in attesa di regolarizzazione in Gran Bretagna.
Luogo ameno, il Ruanda, con il Pil che cresce. Luogo dove gli immigrati potranno (parole di Jonhson) “far parte di un nuovo Rinascimento”. A parte il fatto che il Rinascimento nuovo dovrebbe essere quello che è in atto in Arabia Saudita (parole di Matteo Renzi), le affermazioni (elettorali?) del premier inglese mi fanno pensare al progetto nazista di deportare gli Ebrei in Madagascar. Progetto accantonato, ma che fu seriamente preso in esame quando Hitler pensava ancora di vincere la guerra.
D’altronde c’è chi,in Europa, si è già attrezzato. La Danimarca, infatti, ha concluso un accordo con il Kosovo, che per cinque anni, a partire dal 2023, “ospiterà” nelle proprie prigioni tutti gli immigrati che abbiano commesso un reato sul suolo danese. Chissà, forse è questo il modo che i lungimiranti politici di tutta Europa stanno utilizzando per prepararsi al flusso migratorio che sarà provocato soprattutto in Africa dalla mancanza del grano ucraino e indiano e dal rialzo dei prezzi delle materie prime.
Probabilmente dovremo aspettarci altre ondate xenofobe, con le paure degli europei cavalcate e ingigantite da politicanti con pochi scrupoli, intenzionati solo a realizzare un buon bottino elettorale. E dovremo abituarci anche ai profughi di serie A (bianchi e nordici) contrapposti a quelli di serie B (tutti gli altri, preferibilmente di pelle scura): i primi, degni di essere aiutati e sostenuti in tutti i modi, i secondi da tenere in Libia o, al massimo, da portare in Ruanda.
Speriamo di riuscire a restare almeno umani.
don Roberto