11 maggio 2020
Potremmo quasi dire che la nostra vita è fatta di ricordi. Piacevoli e brutti. La nostra memoria, spesso selettiva, ci permette di rivedere alcune sequenze della vita che dovrebbero aiutarci a capire chi siamo, perchè ci comportiamo in un certo modo, perchè siamo sensibili a determinate situazioni…
Se dessimo più spazio ai ricordi e li utilizzassimo come guida per vivere la nostra quotidianità forse riusciremmo a fare meno errori. Spesso, però, non abbiamo tempo ( o non vogliamo trovarlo) per pensare, per mettere ordine nel nostro passato. Oppure, viceversa, i ricordi sono continuamente presenti così da diventare rimpianti, rammarico per ciò che avremmo potuto fare e non abbiamo fatto, peso insopportabile che genera solo rimorsi, sensi di colpa e infelicità. Qualche volta è bello abbandonarsi ai ricordi, rivivere momenti vicini e lontani che hanno caratterizzato il nostro tempo, pensare alle persone che ci hanno accompagnato sulle strade della vita, che ci hanno tenuto per mano oppure ci hanno tradito. E sarebbe bello anche deporre questi ricordi dentro un’anima capace di dolcezza, di benevolenza, di perdono.
Essere riconciliati con noi stessi e con tutto quello che ha riempito la nostra esistenza è fondamentale per avere la pace del cuore. Sarebbe davvero importante guardare con attenzione dentro lo scrigno che contiene il tesoro prezioso dei nostri ricordi, per lasciarci ammaestrare dal nostro passato e costruire una solida speranza per il futuro, per riassaporare le gioie e i dolori, le speranze e le delusioni e trasformare tutto in gratitudine verso il Signore.
Non è giusto vivere di ricordi, però i ricordi ci aiutano a vivere. Perchè, a loro volta, sono vivi, producono ancora frutto, magari a decenni di distanza. Sta a noi fare in modo che il frutto sia buono e non velenoso.
don Roberto