25 luglio 2022
” Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice san Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’ errore. Avere una fede chiara, secondo il credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie (…). Adulta non è una fede che segue l’onda della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo”.
Siamo nell’ormai lontanissimo 2005 quando il card. Ratzinger pronunciò queste parole nell’omelia della Messa “pro eligendo Romano Pontifice”, in preparazione al conclave che lo vedrà uscire Benedetto XVI. Mi sembra che anche oggi siano parole di scottante attualità. Anzi, la situazione sembra precipitare e tanti, anche all’interno della Chiesa, sono smarriti e confusi, non sanno più dove ancorare la propria fede, hanno l’impressione che ci sia una gara a chi realizzi prima possibile un adeguamento della dottrina non a Gesù, ma alla cultura in cui stiamo vivendo. Sembra che “il proprio io e le sue voglie” stia diventando sempre di più il criterio interpretativo per “sdoganare” alcune affermazioni fatte passare come attenzione alla persona e alle sue (naturali) esigenze.
Assistiamo a prese di posizione alquanto discutibili su tante questioni, come quelle che si profilano per il Sinodo delle Chiese tedesche. E vien da chiedersi se la Sacra Scrittura abbia ancora qualche significato nell’elaborazione delle dottrine morali e, soprattutto, sul concetto di uomo e di donna.
Inseguire la cultura imperante vuol dire essere inclusivi? Tacere la verità perchè potrebbe essere spiacevole è reale apertura? Forse è importante iniziare cammini, ma poi bisogna avere la capacità di controllarli, prima che diventino corsa sfrenata verso il burrone. Stiamo vivendo un tempo non facile. Occorrono tanta preghiera e una profonda amicizia con Gesù.
don Roberto