Quaresima

19 febbraio 2024

Siamo in Quaresima. E subito ci vengono in mente sacrifici, rinunce e digiuni. Se non soffriamo,  che razza di Quaresima è? E allora la fantasia si scatena nella ricerca di nuovi impegni da mantenere per quaranta giorni. Qualcuno, invece, preferisce andare sul sicuro con azioni già sperimentate in passato e andate a buon fine oppure rimaste incompiute e, per ciò stesso, degne di essere ritentate.

Io avrei una proposta da fare: perché non proviamo a rinunciare alle lamentele? Questo sarebbe un digiuno serio e anche difficile. Sarebbe anche una forma di carità verso chi ci sta attorno e ogni giorno deve sorbirsi un rosario di cose che non vanno, dalla salute al tempo. E infine potrebbe diventate una forma sublime di preghiera se alle lamentele sostituissimo ringraziamenti al Signore per tutte le cose meravigliose che ogni giorno ci regala.

Avremmo così,  con un solo impegno,  realizzato quello che il brano evangelico letto il giorno delle Ceneri ci suggeriva: digiunare, pregare, fare elemosina. E, per di più,  con quella gioia che è anticipazione della Risurrezione e che ci permetterà di andare in giro senza le ” facce da Quaresima ” che spesso abbiamo.

don Roberto