11 luglio 2022
“Le masse sono molto più primitive di quanto immaginiamo. La propaganda, dunque, deve essere sempre e essenzialmente semplice, fondata sul principio della ripetizione. A lungo andare riuscirà a influenzare l’opinione pubblica solo l’uomo capace di ridurre i problemi ai termini più semplici, l’uomo che avrà il coraggio di ripeterli senza stancarsi in questa forma semplificata”.
“La propaganda deve essere popolare e deve adattare il suo livello spirituale alla capacità di comprensione dei meno intelligenti fra coloro a cui vuole rivolgersi”.
Se a queste due frasi togliamo la parola “propaganda”, un po’ desueta, e mettiamo parole come “comunicazione” o “annuncio del Vangelo” o “pubblicità” ne cogliamo la valenza. Niente complicazioni, niente frasi con parole difficili e idee troppo articolate, niente ragionamenti capziosi.
Dire poche cose in modo semplice: è il segreto per farsi ascoltare e per entrare davvero nella testa delle persone. In particolare oggi, con una comunicazione sempre più veloce, fatta di slogan e di spot. Ci sarebbe un problema, però. Ad un certo punto il messaggio va approfondito, non si può sempre restare in superficie. E’ allora cha si vede il valore di un messaggio e di chi lo propone. Gesù, per esempio, alle folle parlava in parabole, poi ai discepoli spiegava ogni cosa. Abituati ,come siamo, alla televisione e, ancor di più, ai social, spesso non riusciamo ad ascoltare e ad articolare un ragionamento che possa definirsi tale.
D’altronde, basterebbe leggere la descrizione degli umori della folla durante il tumulto di Milano presentataci ne “I promessi sposi”. Un esperto comunicatore, dunque, deve saper trovare parole semplici per esprimere concetti anche complessi. E, se l’onestà non è il suo forte, può manipolare un gran numero di persone, facendo loro una sorta di lavaggio del cervello, ripetendo sempre gli stessi concetti o, addirittura, le stesse frasi.
Come in ogni cosa, dipende dalla persona che utilizza gli strumenti. Da una persona buona usciranno frutti buoni, da una persona cattiva usciranno frutti cattivi. Lo diceva anche Gesù.
A proposito, la prima frase riportata è di Goebbels, ministro della propaganda del regime nazista.
La seconda è dello stesso Hitler.
don Roberto