22 Agosto 2016
Siamo in un clima strano. Mi riferisco a quello socio-politico. In Francia è stato vietato il burKini, cioè il “costume” molto intero con cui le donne musulmane stanno in spiaggia e fanno il bagno. Chissà che cosa c’è di pericoloso o di sedizioso, in un costume! Da noi ci sono in giro un mucchio di persone ( Si spera siano donne pacifiche, ma potrebbero essere anche uomini che non regalano fiori ai passanti) con il burqa, ma nessuno dice niente, nonostante la legge italiana vieti di circolare in modo tale da non farsi riconoscere. Ma si sa, l’Italia è il Paese delle deroghe. Si deroga per il carnevale, vuoi non derogare per altri motivi? Qualche settimana fa, in occasione delle prima “nozze” tra omosessuali “celebrate” dal sindaco Sala a Milano, ha suscitato scalpore quanto ha scritto su facebook Hamza Piccardo, fondatore dell’Unione delle comunità islamiche (Ucoii): “Sala celebra le unioni tra le coppie di fatto? Se è solo una questione di diritti civili, anche la poligamia lo è. Lo Stato regolamenti le nozze plurime”. Sacrosanto, da un certo punto di vista.E mi meravigliano le prese di posizione di esponenti del PD, cioè del partito che ha fortemente voluto le cosiddette unioni civili. Debora Serracchiani, vicesegretaria nazionale del partito,ha solennemente dichiarato che ” secoli di lotte per l’emancipazione della donna non possono certo essere messi da parte ( e perchè, di grazia? Non sono stati forse messi da parte millenni di consuetudine riguardo al matrimonio tra un uomo e una donna? ndr). Apertura e tolleranza sono il segno caratterizzante della nostra cultura, ma non possono spingersi fino a rinnegare se stesse”. E chi decide il limite? la Serracchiani? o la maggioranza in Parlamento? O il Popolo Italiano? Hamza Piccardo, davanti a questa levata di scudi da parte dei cosiddetti “politici”, ha voluto precisare: “nessuno vuole dettare legge. Non si capisce perchè una relazione tra adulti edotti e consezienti possa essere vietata, di più, stigmatizzata e aborrita. Rispetto la laicità dello Stato che per me vuole dire equivicinanza. Non voglio attivare un movimento, però ho buttato una pietra nello stagno, così si è creato dibattito”. E quando lo stagno è già limaccioso di suo, aggiungo io, si rischia persino di fare una buona pesca. D’altronde, se proprio vogliamo stare sul terreno della Serracchiani, tutta protesa alla difesa dei diritti della donna, chi ha detto che solo i maschi possono essere poligami? Potrebbe essere una prossima frontiera dei diritti di entrambi i sessi avere più compagni/e contemporaneamente, tutti riconosciuti come mariti/ mogli. Quanti conflitti in meno, quanti sotterfugi in meno, avendo elevato al rango di legittimo coniuge anche l’amante! In fondo, si tratterebbe solo di un piccolo spostamento temporale: oggi è già ammessa la poligamia! L’unico problema è che si può essere sposati solo con un partner alla volta, anche se nel corso di una vita se ne possono sposare anche dieci, dopo i relativi divorzi. Perchè non sveltire le cose ed eliminare un sacco di fastidi burocratici e di lavoro per avvocati e tribunali? Tutti insieme appassionatamente, altro che uno alla volta! E non vedo con quali argomenti chi ha proposto e ottenuto il riconoscimento delle unioni omosessuali possa opporsi ad un “diritto” di uomini e donne ad avere più uomini e donne ( ovviamente anche misti, purchè tutti consenzienti!) contemporaneamente, tutti/e riconosciuti/e come legittimi coniugi. Ho idea che ne vedremo delle belle,in futuro. Si sa dove si comincia, ma non si sa dove si va a finire. E in alcune cose sarebbe stato meglio non aver nemmeno cominciato.
don Roberto