10 aprile 2017
Pasqua, finalmente!
Il momento della gioia, il giorno della Risurrezione.
Il sigillo di Dio Padre sull’Amore inaudito del Figlio, la certezza che Gesù Cristo non è un semplice uomo morto per i propri grandi ideali, ma è il Figlio stesso di Dio, che condivide in tutto, fuorchè il peccato, la vita degli uomini.
La croce, il Venerdì santo, il sepolcro assumono così il loro vero significato: non un “purtroppo”, ma la pienezza del dono che Dio fa di Se stesso, la condivisione più totale della condizione umana, l’Amore sconfinato di un Dio che si china sulle ferite e sulla sofferenza degli uomini e delle donne di ogni tempo e le fa proprie, le prende sulle spalle.
La mattina di Domenica tutto questo diventa chiaro: il dolore, allora, si apre alla gioia, la tristezza lascia il posto all’esultanza, la paura si trasforma nel coraggio di annunciare.
Abbiamo un Dio che ha vinto il peccato e la morte, che ci Ama di Amore infinito, che ci avvolge di tenerezza.
Certo, non ci mancano i motivi di tristezza, ma la Pasqua di Risurrezione ci invita a guardare oltre, a contemplare un evento sconvolgente, a lasciarci coinvolgere in un progetto di salvezza che supera le nostre debolezze umane e diventa speranza e profumo di vita eterna.
Il Crocifisso risorge! Il male non vince, le tenebre si dissolvono, una luce sfolgorante illumina il cammino dei discepoli e dona colore ai nostri giorni.
Noi che abbiamo salito il Calvario, noi che portiamo la croce ogni giorno, la mattina di Pasqua ci rendiamo conto che l’ Amore è più forte della cattiveria, del peccato, della morte.
E ci viene voglia di Amare chi vive accanto a noi, il nostro prossimo, tutti.
Forse anche chi ci ha fatto del male, chi parla male di noi, chi ci calunnia, chi non si ricorda del bene gli abbiamo fatto.
Gesù risorge davvero per tutti.
Anche per il nostro povero cuore spesso stanco, qualche volta demotivato, deluso, che fa un po’ fatica ad Amare in modo pieno e totale. Pasqua, finalmente!
Cristo è risorto!
E noi risorgiamo con Lui a vita nuova, alla vita buona del Vangelo.
don Roberto