29 marzo 2021
Anche quest’anno una Pasqua “strana”. Una primavera della natura che a cui rischia di non corrispondere una primavera dell’anima.
Le restrizioni, la sofferenza fisica e psichica, la morte ancora incombente, le gravissime difficoltà economiche di tante persone che non possono guardare con tranquillità al futuro: tutte cose che tolgono la gioia di una festa che è sempre stata considerata rappresentativa della vita che riprende.
Eppure proprio nella radice profonda della Pasqua noi ritroviamo la speranza e, forse, anche il sorriso. Certo, verrebbe spontaneo, quest’anno, pensare al Venerdì santo, alla morte, e fermarci lì. E invece la Pasqua ci proietta alla Risurrezione. E proprio nella Risurrezione di Gesù noi troviamo la forza per sperare, per credere in una vita invincibile, in un sorriso che, tenace, può abbellire il nostro volto anche in mezzo alle difficoltà.
Non siamo soli. La Risurrezione del Signore ci spinge ad avere fiducia in Colui che è vivo perchè ha vinto anche la morte. Osiamo sperare, allora. Osiamo amare. Siamo ancora dentro un mare in tempesta, ma sappiamo che abbiamo un Timoniere veramente in gamba e che, se tutti noi dell’equipaggio faremo il nostro dovere, la nave resisterà fino a quando l’uragano si sarà placato.
Il Vivente ci guida e ci accompagna, ci tiene per mano e ci indica un orizzonte dove contempliamo le meraviglie di Dio.
Sarà una Pasqua “strana”, ma, in Gesù e con Gesù, comunque bella.
don Roberto