Parrocchia

05 dicembre 2022

Ogni tanto emerge, negli ambienti ecclesiali, l’interrogativo sul senso della Parrocchia. Anche in questi giorni si discute su un eventuale superamento di questa forma di esistenza della Chiesa, dal momento che la Chiesa potrebbe essere presente nel mondo anche in tante altre modalità.

Pensiamo, per esempio, ad una presenza nei luoghi di studio o di lavoro. Pensiamo a gruppi e movimenti ecclesiali, con la loro dimensione spesso internazionale, non legati ad un territorio prestabilito. In tutto questo, però, la Parrocchia rimane il luogo della normalità, della Chiesa in mezzo alle case.

La Parrocchia offre una prossimità anche fisica a chi magari vive lontano dagli ideali cristiani, offre una possibilità di accostamento a Gesù anche a chi non Lo mette più al centro della propria vita. In un tempo nel quale l’organizzazione pastorale rischia di prendere il sopravvento sulle relazioni autenticamente umane si richiede un luogo dove la relazione, la parola detta e ascoltata, lo sguardo condiviso siano ancora essenziali. Dove la fretta che ormai contraddistingue i nostri rapporti sia messa al bando per riscoprire tempi lunghi, pieni di pazienza feconda, più simili a quelli di Dio.

La Parrocchia è immagine della Chiesa che accoglie tutti e per ognuno ha un posto, nella semplicità delle situazioni ordinarie, per le quali occorre chi pulisce la chiesa, chi aiuta i bambini e i ragazzi a crescere nella fede in Gesù, chi sostiene e consola i malati, chi aiuta gli anziani a vivere con più intensità, chi accompagna le famiglie nel loro cammino, chi prepara pranzi e cene in oratorio, chi si occupa delle riparazioni, chi delle ristrutturazioni, chi segue i conti e chi aiuta gli altri a pregare… il tutto in un raggio di pochi chilometri.

Si tratta davvero, allora, di una Chiesa a chilometro zero, di una Chiesa profondamente innervata nel tessuto sociale di un luogo, di una Chiesa che non ha bisogno di chissà quali complicate teorie per vedere, giudicare e agire.

La Parrocchia è la Chiesa che vive ciò che vivono le persone concrete, in carne e ossa, che abitano in quel territorio, che si accorge dei problemi e delle risorse e che prova ad agire per potenziare le une e risolvere gli altri.

La Parrocchia può certamente migliorare, come tutte le realtà umane.

Ma è talmente bella che sarebbe proprio un peccato buttarla via.

don Roberto