2 ottobre 2023
Ci risiamo. Grande risalto sulle stampa alle parole del Papa. Giustamente. Il Papa non è uno qualunque. Per questo non sempre è opportuno che parli. O meglio, dovrebbero esserci sedi appropriate per le parole del Papa.
L’incontro con le comunità dei gesuiti nei vari luoghi che visita, sempre riportate su “La civiltà cattolica”, le conferenze stampa sugli aerei, le interviste a quotidiani e televisioni di tutto il mondo, gli interventi “a braccio” sono proprio necessari e utili alla Chiesa cattolica. A me sembra che stiano creando sempre più confusione nella maggior parte dei fedeli e una divisione sempre più profonda tra i due schieramenti, ferocemente contrapposti, dei “progressisti e dei conservatori.
Sarebbe il caso di riprendere in considerazione l’antico detto: “Un bel tacer non fu mai scritto”. Il Papa dovrebbe fare solo interventi magisteriali, identificandosi con la Chiesa cattolica. Tutto il resto sono opinioni di un cittadino del mondo che fa, come lavoro, il Papa. Rispettabili, ma anche criticabili e sulle quali è legittimo non essere d’accordo (d’altronde sembra che ormai, anche nella Chiesa, non ci più spazio per la Verità, sostituita dalle opinioni).
E allora le esternazioni riguardo alle persone omosessuali, ai divorziati che si sono risposati e a tanto altro sarebbero semplici opinioni personali e non dottrina della Chiesa. Qualcuno, però, fa notare che, dietro questi proclami e la cassa di risonanza fornita dai mezzi di comunicazione, potrebbe esserci una precisa strategia, cioè preparare il terreno ad una modifica sostanziale dell’insegnamento della Chiesa, che, per molti, ha bisogno di essere adeguato ai tempi moderni.
Vedremo…intanto siamo in mezzo alle correnti che sballottano la barca di Pietro e tanti si chiedono se non stia affondando. Ma noi abbiamo la parola di Gesù: “Le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Gli uomini sono deboli e fragili, soggetti a sbagliare, qualunque ruolo rivestano nella Chiesa. Gesù però la guida e sa scrivere diritto sulle righe storte degli uomini.
E questa è una certezza.
don Roberto