22 maggio 2017
È di qualche giorno fa la notizia che la Diocesi di Carpi ha dato avvio ad un progetto che prevede l’affitto ad una cooperativa sociale di un appezzamento di terreno (5,6 ettari) che verrà coltivato da 25 ragazzi con la sindrome di Down.
Potremmo fare un lungo elenco di iniziative simili (anche la Caritas della nostra Diocesi ne propone una da tempo), gestite da enti religiosi e non.
Qualche volta abbiamo la tentazione di credere che la Chiesa e il mondo siano solo luoghi di perdizione, dove tutto va male e dove il Principe del male detiene un potere assoluto.
Ma se siamo attenti e capaci di osservare in modo autentico non possiamo far altro che constatare che nel mondo c’è tantissimo bene e che molto di questo bene è opera di comunità o di singoli che trovano la propria ragione di essere e le proprie motivazioni nella fede religiosa.
Per restare nel nostro ambiente occidentale: se non ci fosse la Chiesa cattolica tantissime persone non avrebbero cure, sostegno materiale e spirituale, non potrebbero educarsi ai valori.
E se poi vogliamo guardare al resto del mondo credo che si possa tranquillamente affermare che senza l’opera della Chiesa l’umanità sarebbe decisamente più povera.
Certo, non si possono tacere le storture, le debolezze e i peccati degli uomini e delle donne che fanno parte della Chiesa, ma non si possono tacere anche i grandi meriti di tanti discepoli di Gesù che hanno consumato e consumano la propria vita per il bene materiale e spirituale di molti.
E se poi allarghiamo lo sguardo e abbracciamo un orizzonte più ampio, rimaniamo impressionati da quante persone, anche non credenti, impegnano gratuitamente le proprie energie e il proprio tempo per il bene dell’umanità.
Tutto questo ci dovrebbe permettere di coltivare una virtù sempre più spesso dimenticata: la speranza.
Guardare al mondo, agli altri, a noi stessi con occhi capaci di vedere il bene e trovare sempre nuovo slancio nel praticarlo. Anche nelle piccole cose di ogni giorno, senza aspettare di compiere grandi imprese.
Il bene quotidiano è alla portata di tutti, perchè tutti possono sorridere, tendere una mano, dire una buona parola, ascoltare.
E allora lasciamo sempre più che il bene dilaghi dal nostro cuore al mondo.
don Roberto