Onorevoli?

17 agosto 2020

Niente di illegittimo, per carità. I soldi messi a disposizione dal Governo per chi, essendo titolare di partita IVA, abbia avuto un danno economico a causa della pandemia, erano lì da prendere.

Perchè non approfittarne? Tutto legale. Anche se chi si porta a casa comunque, covid o non covid, la bella sommetta di circa 12.000 euro al mese forse dovrebbe pensarci su un attimino prima di chiedere anche il contributo statale. “Senza vergogna”, avrebbe detto la mia nonna.

Ed è proprio questo che mi lascia sconcertato: la mancanza di pudore, nel chiedere una cifra modesta, pensata come aiuto a chi davvero fa fatica ad arrivare alla fine del mese. “Quei soldi li avrei usati per fare beneficenza” ha detto qualcuno dopo che è stato beccato con le mani nella marmellata. E davanti a così nobili scopi, come facciamo a indignarci? Chissà quanti dei restanti 12.000 euro daranno in beneficenza, costoro! Veri benemeriti dell’umanità!

E’ interessante, poi,constatare che i poveri parlamentari indigenti sono distribuiti in forze politiche che fanno dell’onestà e della rettitudine il proprio cavallo di battaglia. ” Son tutti uguali”, avrebbe detto ancora la mia nonna. A questo punto viene spontaneo pensare a tutti quelli che hanno approfittato dell’epidemia per far soldi o per sfruttare, pur senza averne realmente bisogno, gli incentivi e i sussidi messi a disposizione dallo Stato. Imprenditori che sarebbe meglio definire “prenditori”, imbroglioni di ogni livello sociale…

E come non pensare a tutto questo come a un insulto nei confronti di chi davvero è stato ridotto in povertà, ha perso il lavoro, ha visto la propria attività fallire? Tuttavia non possiamo fermarci ai disonesti. Sarebbe uno sguardo profondamente sbagliato quello che non ci permettesse di vedere le tantissime persone che, con grande dignità, hanno fatto e continuano a fare il proprio dovere, costi quello che costi, lasciando i soldi dello Stato (cioè nostri) a chi ne ha realmente bisogno. Certe vicende fanno scoprire,con amarezza e dolore, l’esistenza delle mele marce. Ma non possiamo dimenticare tutte le altre mele, quelle buone.

don Roberto