23 dicembre 2024
“Buon Natale”: è l’augurio che in questo periodo ci scambiamo con tante persone. Chissà che cosa ognuno intende, con questa espressione? Quando, in che modo, il Natale può essere “buono “? Forse quando è vissuto serenamente, riproducendo quello che molti di noi hanno vissuto nell’infanzia e hanno cercato di realizzare anche da adulti: la famiglia riunita, lo scambio dei regali, il pranzo o la cena insieme, i cibi tradizionali, la Messa, spesso solo per un’abitudine…Il Natale come festa dell’unione della famiglia è che diventa pieno di tristezza quando, per tanti motivi, la famiglia unita non è più.
Ma il Natale può essere “buono” sempre e comunque, se lo viviamo come li mistero di un Dio che, per amore e con amore, si fa uomo. Anzi, bambino. Allora il Natale diventa una provocazione, un invito, una sfida per tutti, credenti e non credenti o diversamente credenti. È l’Amore che interpella, che suscita una santa inquietudine, che fa pensare alla solidarietà, alla vicinanza, alla giustizia da ricomporre. Ecco, finalmente, la festa!
Ci sentiamo amati e regaliamo amore. Sentiamo l’abbraccio del Bambino e doniamo il nostro abbraccio agli altri, agli amici e ai meno amici.
Che “buon Natale ” sarebbe quello in cui il regalo più bello, dato e ricevuto, fosse un sorriso. E allora facciamolo davvero diventare “buono “, questo Natale. Non è difficile.
don Roberto