Migranti

13 febbraio 2023

Siamo ormai abituati a collegare la parola “migranti” a quella povera gente che arriva in Italia sui barconi. E siamo abituati a non averne un’alta opinione.

Ci sembra, invece, che “gli italiani popolo di emigranti” sia un concetto da relegare ai racconti dei nostri bisnonni o ancora più indietro. O, al limite, a quell’emigrazione interna da sud a nord che ha caratterizzato l’ultimo dopoguerra. Se diamo uno sguardo all’ultimo “rapporto italiani nel mondo” della fondazione Migrantes, arrivato nel 2022, restiamo, però, abbastanza sorpresi. Sono 5,8 milioni gli italiani che sono andati all’estero e lì vivono stabilmente. Nell’ultimo anno, poi, le partenze sono aumentate sensibilmente e riguardano soprattutto maschi sotto i 35 anni.

Anche i luoghi di partenza lasciano stupiti: come alla metà del 1800, al primo posto troviamo la Lombardia e al secondo il Veneto; seguono Sicilia, Emilia-Romagna e Campania. Più della metà dei nostri emigranti va in qualche Paese europeo (nell’ordine : Germania, Svizzera e Francia), la restante parte soprattutto in America latina. Fa pensare anche il fatto che questa migrazione non è numericamente coperta dalle persone arrivate in Italia, che sono 5,2 milioni.

Spesso, dunque, dietro gli slogan xenofobi di certi politicanti, si nasconde una realtà molto complessa e inaspettata, dove gli italiani (soprattutto giovani) se ne vanno dal proprio Paese perchè non vedono riconosciute le proprie competenze a livello economico e sociale. Creare le condizioni perchè  un giovane possa restare in Italia è compito soprattutto della politica. Ma hanno una grossa responsabilità anche gli imprenditori in tutti i settori. E’ inutile lamentarsi del calo demografico quando una persona di 35 anni deve ancora sopravvivere con contratti a tempo determinato o con stipendi da fame.

E forse sarà anche il caso di guardare con occhi diversi quanti vengono in Italia in cerca di una vita migliore. Non sono tutti delinquenti, sono persone che vogliono lavorare, per avere una dignità. Poi ci saranno , ovviamente, anche persone disoneste. Ma in ogni agglomerato umano ce ne sono. Basti citare il ragazzino a Betlemme che, davanti al rifiuto di acquistare la sua paccottiglia, non ha trovato niente di meglio da dire che “italiani macaroni e mafiosi”.

don Roberto