Merito

14 novembre 2022

Una parola diventata di moda, di questi tempi: merito.

La scuola deve promuovere il merito, la società deve promuovere il merito, tutti devono promuovere il merito. E “merito” ,nell’immaginario comune è sinonimo di bravura, di intelligenza. E viene applicato in una concezione della società strettamente piramidale, dove i più meritevoli salgono in alto e tutti gli altri restano in basso.

A questo punto qualche buontempone fa coincidere il merito con i titoli di studio, meravigliandosi e scandalizzandosi perchè l’attuale Presidente del Consiglio ha “solo” un diploma di istituto tecnico alberghiero. Infatti in certe teste è pervicacemente infissa l’idea che, appunto, sia “meritevole” esclusivamente chi possa fregiarsi di una laurea, possibilmente conseguita in qualche università prestigiosa, meglio se accompagnata da qualche master all’estero.

Se poi ad arrivare a questo livello di sapienza è una persona appartenente alle classi inferiori, a quelli che vanno al mare nelle spiagge pubbliche perchè non hanno i soldi per andare in quelle attrezzate e costose, allora tutto diventa ancora più splendido: finalmente uno che si è fatto da solo, che aveva un papà morto di fame e una mamma che doveva fare i salti mortali per arrivare a fine mese, e nonostante questi genitori burini, ce l’ha fatta. Ha preso l’ascensore sociale. E’ salito in alto, finalmente.

Ogni tanto mi chiedo se ci si rende conto del razzismo insito in questi modi di pensare. Anche perchè il “merito” andrebbe applicato ad ogni categoria: agli studenti, ma anche agli insegnanti, ai dirigenti e agli operai, ai politici…

E siamo sicuri che tutti ne uscirebbero sereni e contenti? E noi come ne usciremmo? Sarebbe molto meglio guardare a quello che una persona è e, quindi, a ciò che deve fare all’interno della società per renderla migliore. Poco importa il ruolo di ciascuno. Importa che questo ruolo sia sentito e vissuto in pienezza, riconosciuto e rispettato da tutti, corrispondente, non ai titoli accademici, ma alle caratteristiche di ciascuno.

Perchè ognuno di noi è un capolavoro di Dio. Anche se non fa il medico o il ministro o il generale o il papa.

L’unico merito è quello di fare il proprio dovere, al proprio posto, costi quel che costi.

don Roberto