17 maggio 2021
Qualche volta la nostra memoria ci gioca brutti scherzi. Soprattutto con l’avanzare dell’età si rischia di dimenticare cose anche importanti. Ma già prima dell’età avanzata la nostra memoria è “selettiva”, cioè tende ad eliminare qualcosa e a conservare qualcos’altro. Spesso, poi, ci sono eventi e persone che ci restano particolarmente impressi e ,se ne facessimo una rassegna, scopriremmo che la maggior parte sono quelli negativi. Una brutta esperienza, una brutta persona, una brutta situazione ci colpiscono molto più in profondità, ci feriscono e creano repulsione.
Il loro ricordo resta vivo, infinitamente più vivo di quello relativo a situazioni, esperienze e persone positive. Questo sbilanciamento ci induce a pensare che nella nostra vita il male sia stato molto più presente del bene . Da qui al ritenersi perseguitati dalla sorte il passo è breve. Per evitare di cadere in questo errore bisognerebbe allenare la nostra memoria a ricordare le cose belle che ogni giorno accadono nella nostra vita.
Il passato si trasformerebbe, così, in una serie di eventi (tantissimi!) che ci hanno riempito di gioia, frammisti ad altri eventi (pochissimi!) che ci hanno rattristato. A questo punto riusciremmo anche ad evitare i rimpianti di cui sono pieni i nostri pensieri e i nostri discorsi, a cominciare dal classico “ah, quando ero giovane”.
Scoprire che non siamo stati solo dei poveri sofferenti sarebbe utile anche per creare attorno a noi un clima di serenità e, ogni tanto, persino di allegria, senza bisogno di diventare i barzellettieri del gruppo. Infatti, quando si incontra una persona che riesce a trovare le cose belle della vita si è invogliati a fare altrettanto. E, se proprio vogliamo scomodare la fede, si riuscirebbe anche a rendere giustizia a Dio, che non è un creatore sadico.
don Roberto