La porta stretta

30 settembre 2024

“Gesù passava insegnando per città e villaggi,  mentre era in cammino verso Gerusalemme. Un tale gli chiese: “Signore, sono pochi quelli che si salvano?”.
Disse loro: “Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molto, io vi dico, cercheranno di entrare, ma non ci riusciranno.”.

In un clima di buonismo imperante, come quello che stiamo vivendo,  alcune frasi di Gesù sono decisamente impopolari e, quindi, sottaciute. Questa, per esempio, relativa alla porta stretta, è decisamente scomoda, oggi. La porta,  attraverso la quale si arriva in Paradiso, non costituisce un passaggio largo e comodo. Chi ha fatto l’esperienza di visitare l’ Eremo delle carceri, ad Assisi, ha verificato che cosa significhi passare per una porta stretta. Ci si deve abbassare, mettere di traverso. Si deve faticare.

E allora meglio pensare ad un perdono generale, senza se e senza ma, che sistemi tutte le fatiche non fatte e i meriti non acquisiti. Ma la porta stretta incombe, come se Gesù avesse voluto avvisarci, mettendo le mani avanti su una nostra eventuale bocciatura, da buon maestro che sa di avere a che fare con una classe difficile. Mettiamoci, dunque, nell’ottica che la salvezza è dono, ma è anche risposta umana agli inviti di Dio. Inviti impegnativi, ma che offrono anche una grande gioia, da vivere già su questa terra.

don Roberto