2 gennaio 2023
Forse a qualcuno può dispiacere, ma all’inizio di un nuovo anno la considerazione più ovvia dovrebbe essere quella relativa al fatto che un anno è passato e che quello che comincia sarà un anno in più della nostra vita. Si invecchia. Irrimediabilmente. E si può invecchiare bene oppure male.
Invecchia male chi è rivolto continuamente al passato, che rimpiange come l’età dell’oro, chi non sa accettare il presente fatto anche di acciacchi e malanni, sognando, e magari inseguendo, un’eterna gioventù che esiste solo in una fantasia malata. Invecchia bene chi accoglie la vita per quello che dà, sapendo che ogni periodo ha le sue caratteristiche, che non esistono tempi solo buoni e tempi solo cattivi.
Riuscire a cogliere il bello e il buono che, anche da non più giovani, riempie i nostri giorni significa trascorrere serenamente gli anni della vita. Dio non finisce mai di operare meraviglie, ma troppo spesso i nostri occhi non le vedono perchè troppo impegnati a guardare indietro con nostalgia o avanti con attesa spasmodica. Rimpiangere e illudersi: sono i due atteggiamenti che non permettono di cogliere il presente come un regalo di Dio.
Auguriamoci di riuscirci, in questo anno appena iniziato. Alleniamoci a riconoscere la presenza normale e quotidiana di un Dio che vuole il nostro bene. E a ringraziarlo.
don Roberto