28 marzo 2022
In Italia c’è un virus peggiore del covid. E’ in circolazione da tanto tempo, è molto contagioso e letale per i singoli e per la società. E’ il virus dell’ indifferenza.
Questo virus ci fa guardare solo a noi stessi, ci rende apatici e disinteressati di fronte a tutto ciò che ci circonda. Le situazioni belle o brutte nelle quali siamo immersi ci lasciano freddi e distaccati. Siamo stanchi delle proposte di impegno per migliorare il mondo, facciamo finta di non sentirle, giriamo la faccia dall’altra parte. Alla fine questo virus ci fa credere che non si possa far nulla per cambiare il mondo, che l’unica cosa importante sia il nostro piccolo benessere, il nostro quieto vivere.
Da questa specie di bolla usciamo solo per arrabbiarci con chi può costituire una minaccia per il piccolo mondo dorato che tentiamo di costruirci. Vorremmo solo essere essere lasciati in pace, vorremmo che nessuno ci disturbasse nel nostro tranquillo tran tran. Vorremmo vivere senza che il mondo si interessasse a noi e senza che noi ci interessassimo a lui. Certo, è sicuramente da biasimare una persona affetta da questo virus. Ma forse sarebbe anche il caso di chiedersi da dove venga, quale sia l’origine di questo esserino così dannoso. Chissà, forse scopriremmo che ha origine in tutte le delusioni che in questi decenni abbiamo accumulato.
Quante volte ci siamo illusi che le cose potessero cambiare nella gestione dello Stato, della cosa pubblica? Quante volte siamo andati a votare speranzosi che finalmente quel partito, quel movimento avrebbe portato una ventata di novità, avrebbe impresso una direzione diversa alla nostra società? Quante volte abbiamo confidato in una persona, quasi fosse un messia? quante volte abbiamo pensato che anche la Chiesa ce l’avrebbe fatta ad eliminare storture e brutture, a riformarsi per tornare a Gesù e al Vangelo? Quante volte ci siamo illusi che l’economia diventasse più rispettosa dell’uomo e della terra, mettendo da parte la ricerca esclusiva del profitto?
In tutte queste cose siamo stati più e più volte delusi. Tutto sembra restare uguale. E allora scatta il meccanismo di difesa: per evitare altre delusioni ci si tira da parte, non si va più a votare, non si va più in chiesa, si fa lo stretto necessario per portare a casa lo stipendio alla fine del mese, ci si rifugia nel proprio “particolare”, per dirla con Guicciardini. Si diventa cinici e disillusi, si chiude il cuore alla solidarietà, si pensa che il male sia molto più forte del bene.
Tutto questo è deleterio. E ne sono corresponsabili tutti coloro che, dal loro posto di potere, non fanno nulla per cambiare davvero le cose. Sarebbe bello se tutti costoro, invece di lamentarsi continuamente perchè le persone non vanno a votare, non vanno in chiesa e lavorano svogliatamente, si facciano un serio esame di coscienza e comincino davvero a convertirsi. Noi confidiamo nel fatto che nulla è impossibile a Dio.
don Roberto