14 novembre 2016
Le elezioni americane hanno oscurato una notizia a mio modesto parere epocale nel panorama della politica italiana: Bersani ha detto no!
L’ex segretario PD, infatti, ha iniziato ufficialmente la sua campagna a sostegno del “NO” al referendum che si terrà fra circa un mese.
Senza entrare nel merito delle diverse posizioni, mi piace sottolineare che finalmente, dopo tante prese di distanza a parole riguardo a molti provvedimenti della maggioranza, qualcuno ha avuto il coraggio di metterci la faccia e di non piegare per l’ennesima volta la testolina (e la coscienza!) alla disciplina di partito.
Rischiando, tra l’altro, di perdere in futuro il “lavoro”, vista la legge elettorale che offre ai segretari di partito la scelta quasi totale di quelli che invece dovrebbero essere i rappresentanti del Popolo.
Non è facile trovare un esponente politico di rilievo capace di fare scelte coraggiose.
Eppure dovrebbe essere normale anche nei partiti la pluralità di idee (tanto più in un partito che si definisce “democratico”!), che poi verranno valutate in sede di congresso, dove verrà data la maggioranza all’una, con l’elezione del segretario corrispondente, senza demonizzare o eliminare le altre.
Ma ciò che dovrebbe essere normale ha sempre sapore di straordinario nei tempi odierni.
E appare quindi straordinario che Renzi non faccia “piazza pulita” degli oppositori interni, che rovinano l’andatura del vascello che procede a vele spiegate verso sempre maggiori successi e conquiste (!?).
Per qualcuno il “capo” (di qualsiasi capo si tratti, anche il parroco e il vescovo) dovrebbe avere attorno, come collaboratoresecutorconsiglieri, solo cloni di se stesso, tutti omologati sugli stessi pensieri e incapaci di pronunciare un solo “no” che non sia quello per respingere le critiche al suddetto “capo”.
E’ uno spiraglio importante, dunque, quello che si apre nel maggior partito italiano.
E in un panorama politico sempre più orientato alla presenza dell'”uomo solo al comando”, del messia che finalmente potrà risolvere tutti i problemi della povera gente se lo si lascerà lavorare in pace, senza disturbarlo con troppe critiche e opposizioni, mi sembra un miraggio poter riscoprire il valore del dibattito, delle posizioni diverse, del coraggio di sostenere le proprie idee e i propri ideali, costi quel che costi.
Certo, ascoltare è più difficile che pensare da sè.
Vivere un’autentica democrazia è più difficile che essere monarchi assoluti.
Ma il valore inestimabile del poter esporre le proprie opinioni, piacciano o non piacciano al “capo” di turno, deve essere il fondamento di qualsiasi convivenza civile.
E allora mi sento di dire un grande GRAZIE a Pierluigi Bersani.
Finalmente un politico che può dare qualche speranza ai giovani perchè non si debbano sentire per forza intruppati, con le ali tarpate.
Nessuno può volare al posto nostro.
Sta a noi scegliere di essere aquile o polli.
Bersani ha scelto di essere aquila.
don Roberto