28 gennaio 2019
” A saper ben maneggiare le gride, nessuno è reo, e nessuno è innocente”.
Ne “I promessi sposi” Renzo si rivolge, per avere giustizia di fronte ai soprusi di don Rodrigo, ad un famoso avvocato, soprannominato “Azzecca-garbugli”. Il colloquio tra Renzo e l’avvocato è gustosissimo e, soprattutto, di un’attualità sconcertante.
Anche oggi , infatti, la mole di leggi, di regolamenti, di decreti è impressionante ed è difficile non incappare, anche in buona fede, in qualche reato. Il torto e la ragione sembrano non dividersi mai con una linea retta e spesso intraprendere un’azione legale sa tanto di terno al lotto. Il marasma di leggi in vigore in Italia (qualcuna ancora risalente all’epoca fascista) richiama l’epoca del dominio spagnolo descritta dal romanzo di Alessandro Manzoni. Il numero delle “gride” era esorbitante e indicativo della reale impotenza del governo nel far rispettare la Legge.
Il prepotente con un’adeguata copertura economica o sociale poteva fare il bello e il cattivo tempo senza timore di essere condannato, il povero, anche se innocente, rischiava invece di subire pene spesso molto dure. Non mancavano, certo, i grandi valori etici e il fine, da parte del legislatore, di tutelare i deboli e di garantire un giusto funzionamento della società, ma tutto questo si infrangeva nel momento dell’applicazione pratica, quando tante variabili entravano nell’elaborazione del giudizio e, quindi, della sentenza.
Oggi si parla di pressioni mediatiche, di tanti processi fatti sui mezzi di comunicazione, dell’opinione pubblica o della volontà dei politici usate come strumenti per condizionare le decisioni dei giudici. E fare il giudice non è decisamente facile, soprattutto quando ci si trova di fronte a norma contraddittorie o a decisioni che avranno inevitabilmente forti ripercussioni sul piano sociale e/o su quello politico. Mantenere la serenità necessaria per decidere senza condizionamenti è un’impresa titanica. E non dimentichiamoci che il giudice è una creatura umana e, come tale, soggetta a sbagliare, anche senza cattiva intenzione.
Ce n’è abbastanza per avere qualche ragionevole dubbio sull’oggettività della giustizia umana. Ci rimane sempre quella divina, anche se qualcuno dice che sia di maglie piuttosto larghe.
don Roberto